Category: India

Chiedo per te un segno dal Signore, tuo Dio

Istanbul, 22 dicembre 2019

                 (IV Domenica D’Avvento)

“Ecco, la Vergine concepirà

e darà alla luce un Figlio:

sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi.” Is 7, 10.14

 

Le icone sono “segni” di fede e di arte che collegano Oriente e Occidente, anche in India ne abbiamo viste diverse, tradizionali, molte realizzate da fr Paolo, una è nel bagaglio del ritorno e rappresenta il Volto Santo di Gesù, con ai lati Mosè ed Elia, dono prezioso della comunità di Malad per don Davide.

Ma ci sono anche “icone” più originali, sempre belle e sorprendenti, da contemplare nella loro misteriosa eloquenza, che vogliamo proporre per raccontare qualcosa delle nostre tre settimane tra Mumbai (Maharastra) e Verapoly (Kerala). Nella diversità degli sguardi e degli ascolti di quello che abbiamo vissuto insieme:

  • ICONA DELLA PACE: IL MAHATMA GANDHI E L’OGGI DELL’INDIA

Abbiamo visitato la casa di Mumbai dove Gandhi ha vissuto tanti anni, con semplicità è stata raccolta la storia di questo profeta della non violenza che ha voluto “pacificamente combattere” contro leggi ingiuste. Oggi l’India, la più grande democrazia del mondo, è uno Stato messo in discussione da giovani e minoranze che protestano contro un governo che si muove con decisioni e leggi discriminatorie, non tenendo conto dei diritti personali di tutti i suoi cittadini. In questo orizzonte esiste il rischio dell’intolleranza, della violenza, del danno a cose e persone soprattutto i poveri.

  • ICONA RELIGIOSA: UN PAESE che E’ CULLA DI GRANDI SPIRITUALITA’

Soprattutto a Mumbai la vicinanza tra case, luoghi di culto e persone è un dato di fatto. La mescolanza e la convivenza delle grandi religioni si sente, si vede, si tocca tra chiese e campanili cristiani, templi, moschee, luoghi di preghiera, grande silenzio e stupore nel visitare nei pressi di Uttan la Global Vipassana Pagoda, il più grande tempio buddista di tutta l’Asia dove sei invitato a fare percorsi più lunghi o più brevi di meditazione e silenzio per avere accesso ad alcuni spazi importanti.

Per entrare nei luoghi di culto ci si tolgono i sandali, lo stesso si fa per entrare nelle case delle famiglie, segno che l’Altro e gli altri sono sempre da rispettare e onorare.

ICONA DELLA GIOIA E DELLA FESTA

Abiti di tutti i tipi, sahari, pantaloni e camice eleganti, colori stupendi, collane, orecchini e braccialetti, si è colpiti da un abbigliamento che diventa sfolgorante, bellissimo per la domenica e le altre occasioni di festa, per rassegne corali, in Casa, in Parrocchia, alla Special School.

Per esprimere la gioia non dell’apparenza ma dell’incontro.

Abiti che diventano caratteristici anche per le Sacre rappresentazioni che in questo tempo di Avvento che precede il Natale sono state numerose, allora si vedono Ospiti e Sorelle trasformati in pastori, angeli, agnelli, Re Magi e non manca certo la Sacra Famiglia.

Tempo di attesa, timore, buio e luce anche per la nostra Famiglia in India.

  • ICONA DI UNA CASA DOVE E’ BELLO STARE INSIEME E AIUTARSI A VICENDA

Soprattutto a Versova si spende tempo per ascoltare tutti insieme la Parola di Dio, per pregare insieme, per adorare, per cantare in varie lingue il Rosario, per parlare e scherzare tra Sorelle, Ospiti, gente che va e viene, tutti amici. C’è tanto da fare ma è importante anche stare, fermarsi, condividere.

Lo fa la gente che entra, regalando riso e spezie e dolci, per condividere i propri personali anniversari o momenti di festa e dolore con i “Piccoli della Casa”. Lo fanno le suore che passano del tempo a visitare le altre Case e a condividere con semplicità le “situazioni” delle Sorelle. Perché le distanze sono grandi e i viaggi complessi… e quando ci si muove, ci si dà anche il tempo di fermarsi e partecipare della vita degli altri.

E dal divano di Versova puoi vedere spettacoli meravigliosi, come Nihar che dà la colazione a Rajesh o Charles che imbocca Lazarus, semplici gesti di attenzione tra piccoli che annunciano la forza della debolezza e la meraviglia del linguaggio della carità, comprensibile anche per chi, come noi, non conosce l’inglese!

Grazie a chi ci ha accolto e si è speso per farci entrare un pochino in questo mondo così diverso dal nostro.

Ci siamo sentite a casa perchè il Signore, attraverso la Parola, l’Eucaristia celebrata insieme, i “children” con i loro sorrisi e la loro pazienza, le Sorelle con la cura e l’attenzione nei piccolo gesti (quanti pranzi preparati all’italiana, polpette, spezzatino, lasagne…) in India ci ha atteso a fatto sentire forte la Sua presenza che crea comunione e fraternità!

MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR!  

                                                                                                                        sr Ines e Francesca

Siamo agli sgoccioli…

Ormai siamo alla fine dei 5 mesi qui.
Abbiamo finito un periodo in cui eravamo divise, cioè che io, Marta, ho fatto due settimane ad Uttan e nel mentre la Silvia le passava a Versova e dopo abbiamo cambiato, io sono andata a Versova e la Silvia è andata ad Uttan.

È stato utile, ma molto difficile, essere divise perché ci ha aiutato ad essere più forti e responsabili sulle scelte che facciamo tutti i giorni.
Inoltre siamo riuscite ad avere più confronto con le suore anche se è molto difficile per la lingua e per il modo di pensare.

In questi mesi ho riflettuto sulla mia vita e su quello che vorrei fare in futuro.
Per questo ringrazio chi ha permesso di farmi fare questa esperienza perché mi ha fatto cambiare alcuni aspetti della vita.
Per esempio essere più sicura di me stessa e di fidarmi delle persone che ho di fianco perché loro, in un qualche modo, mi aiutano a crescere ed essere più responsabile per me e per chi si fida e affida a me.

Non vediamo l’ora di arrivare a casa per raccontare questa nostra esperienza agli altri.

Marta e Silvia

India 1

Di ritorno dal Kerala!

12 maggio

Con oggi si e’ conclusa la nostra esperienza in Kerala, siamo sul treno per tornare a Versova.

Qui ci sono due case della carità dove abbiamo trascorso due settimane un po’ diverse dal solito; entrambe le case sono più tranquille, ci sono meno ospiti e la vita e’ meno di corsa.

La differenza dalle case di Mumbai si e’ sentita molto.
Subito abbiamo fatto fatica ad abituarci alla tranquillità e al silenzio intorno a noi, soprattutto perchè molti ospiti non sapevano l’inglese e quindi anche la comunicazione non era delle più semplici ed immediate. Il tempo di permanenza non e’ stato molto, ma sufficiente per farci prendere una pausa e per far si che anche noi potessimo vedere un luogo diverso, con abitudini e tradizioni differenti.

Proprio in questi giorni stavamo riflettendo sul fatto che fossero passati già tre mesi, mesi in cui non si può negare che ci siano stati momenti di crisi e di difficoltà.
Le differenze sono abbastanza evidenti, a primo impatto anche non semplicissime da vivere.

Una volta pero’, passato il momento iniziale, si cerca di andare oltre a questa difficoltà, riflettendo e accogliendo le tradizioni facendole nostre.
La lontananza dalle nostre abitudini e dalle nostre vite frenetiche, fa si che ci si metta molto in discussione, che ci si pongano molti interrogativi su quella che e’ la nostra vita a casa. Qui si e’ notato fin da subito il fatto che molto spesso non ringraziamo per quello che abbiamo ma tendiamo a lamentarci di questo.

Mi ha colpita molto, quando siamo andate a trovare una famiglia molto povera, il fatto che nonostante vivessero in tanti sotto ad una capanna e avessero molto poco, fossero sempre molto gentili e con un sorriso enorme, disposti ad offrirti qualcosa nonostante fossero i primi a non averne per loro. Questa famiglia in particolare, mi ha colpita per la cura che hanno nei confronti di un figlio disabile.

Ho subito pensato alla forza e all’amore di questa mamma nei confronti di suo figlio, nonostante le condizioni in cui sono costretti a vivere, lui era perfetto ed impeccabile, con un sorriso pieno di speranza.
Grazie a queste esperienze speriamo di tornare con uno spirito e con uno sguardo diverso da quella che e’ la nostra vita a casa, sperando di riuscire a condividere nel modo migliore tutto questo anche con voi.

Un grande saluto e un abbraccio dall’india.
Silvia e Marta

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