
"Nemmeno in paradiso non stare solo"
Terremoto in Albania
aggiornamenti
Dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 (con epicentro vicino a Durazzo) che ha colpito il 26 novembre l’Albania, Caritas Albania si è attivata subito con la propria rete delle Caritas diocesane e sta raccogliendo le prime informazioni dalle parrocchie e missioni per andare incontro alle esigenze delle persone colpite e ai numerosi sfollati che nel corso delle prossime ore non potranno rientrare nelle loro case. Il Ministero dell’Interno ha fatto una richiesta ufficiale a Caritas Albania per il supporto alimentare di quanti saranno ospitati nei centri di accoglienza per gli sfollati.
E’ possibile sostenere gli interventi di emergenza e i progetti di ricostruzione che saranno coordinati da Caritas Italiana attraverso i fondi che anche la Caritas Diocesana di Reggio Emilia raccoglierà, ricordando di specificare nella causale “Terremoto Albania 2019”.
In questi giorni abbiamo espresso la solidarietà alla Diocesi di Sapa e sentito i giovani missionari Alessandro e Paolo e le suore della Casa di Carità che sono presenti a Vau Dejes. Hanno sentito la scossa e preso molto spavento, ma non ci sono stati danni nella loro zona.
Clicca qui per leggere il comunicato della Caritas di Reggio Emilia
Per maggiori informazioni sul sito di Caritas Italiana
La missione in Albania
oggi in breve
La presenza missionaria della nostra diocesi in Albania è stata fino al 2017 caratterizzata da una Comunità, sacerdote e laici, che viveva ed operava nella diocesi di Sapa, nel nord-est del Paese, a servizio delle persone presenti nei paesi di Gomsiqe e Dush e nei villaggi dei dintorni, tra le montagne.
La situazione di grande spopolamento delle zone in cui fino a qualche anno fa si operava e la diminuzione del clero in diocesi di Sapa ci spinge a chiederci come sia meglio continuare per essere a servizio di questa Chiesa. Tale proposito è stato confermato anche nella visita del vescovo Massimo.
L’attuale Vescovo Simon Kulli ha confermato la richiesta di un sacerdote che possa portare avanti la presenza in quei villaggi dove la Chiesa non vuole abbandonare gli ultimi degli ultimi, quelli che non hanno la possibilità di trasferirsi nelle città o all’estero.
La presenza della Casa della Carità a Laç Vau-Dejes è assicurata da suor Rita Ferrari e Suor Maria Angelica Borraccino che accolgono alcuni ospiti e cercano di seminare l’attenzione ai più piccoli ed ammalati.
Sono attivi i progetti di RTM portati avanti da volontari che svolgono un importante servizio riconosciuto dalle autorità locali.
Come Diocesi rimane la disponibilità, presentata a Mons. Kulli, di assumere una realtà tra le parrocchie della diocesi, con l’invio di un prete reggiano e ma anche di laici fidei donum. Siamo disponibili a portare avanti questo servizio in terra di missione, che è anche una risorsa per la nostra Chiesa di origine grazie alla ricchezza che giovani missionari laici riportano in diocesi dopo la loro esperienza di servizio.
Il Centro Missionario Diocesano promuove campi di conoscenza missionaria per giovani, specie nel periodo estivo, ma anche nei tempi di Natale e Pasqua. Sostiene le famiglie più bisognose in collaborazione con la Caritas locale.
continua
Cenni storici
dell'Albania e della missione
La storia dell’Albania è segnata dalla feroce persecuzione che il regime di Enver Hoxha ha attuato, dal 1945 al 1992, verso tutte le religioni, in particolare verso chi professava la religione cattolica e verso il clero, che da sempre era portatore di cultura. Con la fine della dittatura inizia l’esodo massiccio degli albanesi verso le coste italiane. A Reggio (don Natale), a Bibbiano (don Erio) e altrove in provincia vengono accolte in poco tempo tante persone. Alla Casa della Carità di Cella, due suore e alcuni giovani cominciano ad interrogarsi di fronte alle immagini drammatiche della TV che illustrano la povertà d’oltremare. Si cerca qualche aggancio e si parte con due Tir. Parte anche don Romano Zanni (all’epoca superiore delle Case della Carità), per andare a vedere le possibilità di un intervento mirato e di una eventuale presenza stabile.
Rosanna e Maura, infermiere, trascorrono 3 mesi nell’ospedale per i cerebrolesi di Scutari. È il primo tentativo di intervento stabile: si parte coi più poveri tra i poveri, in una situazione ai limiti dell’umano. Nel frattempo la Caritas reggiana cerca di proseguire un dialogo con la Chiesa albanese. Durante uno dei viaggi, don Luigi Guglielmi (direttore della Caritas) rimane gravemente ferito da un colpo di arma da fuoco (31 marzo ‘93).
Nel novembre del ‘93 una delegazione della diocesi incontra il vescovo di Scutari Massafra e Padre Brambillasca per programmare le possibili attività di studio dei seminaristi e degli animatori delle comunità locali. Nasce gradualmente il Gruppo Albania e cresce la frequenza delle visite nel Paese delle aquile.
Nel villaggio di Gomsiqe, dal 1995 era stata ristrutturata una casa che consentiva l’ospitalità di gruppi che facevano i campi di lavoro e di evangelizzazione. Un luogo che ha visto passare tanti volontari. Il primo missionario è stato il laico Diego Bellentani, motore della prima Caritas di Sapa e “precursore” della missione stabile. “Venite a parlarci di Dio!” è la richiesta fatta dalla gente al Vescovo Caprioli nell’agosto del 2001.
Nel 2002 don Carlo Fantini si stabilisce a Gomsiqe. A lui si affiancano periodicamente alcuni volontari in servizio civile per il catechismo e le attività d’oratorio; nell’ottobre 2004 lo raggiungono anche il diacono Antonio Ferretti con la moglie Vera, impegnati soprattutto nella formazione umana e spirituale delle giovani donne e nella visita alle famiglie più disagiate. Nell’ottobre 2011 è inviato a operare nella Diocesi di Sapa don Stefano Torelli, dell’Istituto secolare dei Servi della Chiesa, dando il cambio a don Carlo dopo 9 anni di missione nella terra delle Aquile.
Diverse le situazioni che hanno legato la diocesi di Reggio Emilia con la diocesi di Sapa in questi anni: la nascita della Casa della Carità, la visita a Reggio di alcuni giovani albanesi, la presenza di RTM con i progetti di sviluppo nella zona di Puka, il sostegno al progetto “famiglie in estrema povertà” nato da Caritas e poi affidato al Centro Missionario.
Nel frattempo don Stefano riceve l’incarico di Responsabile Generale dei Servi della Chiesa che lo porta a rientrare in Italia nel settembre 2017 mentre don Simon Kulli è nominato nuovo Vescovo di Sapa, succedendo al compianto Vescovo Lucjan Avgustini, morto nel maggio 2016. Nuovi sviluppi si stanno così definendo per la missione in Albania per meglio rispondere alle esigenze pastorali della diocesi stessa.