Vanessa e la vita a Nuova Redençao
Qualche mese fa avevo trovato su facebook queste parole: “Non ti stanchi mai a portare in giro il tuo messaggio di speranza, amore e pace?” e la risposta era: “Mah, sai io ho fatto il servizio civile”. Faccio mie queste parole, ma più in generale le applico alla vita: non si può mai smettere di essere quello che si è, in qualsiasi posto o situazione ci troviamo.
Questo fine anno è stato carico di emozioni e di bei momenti; il 21 di dicembre qui in paese c’è stata la consegna del certificato di proprietà di 37 case popolari.
Diversi anni fa, attraverso un progetto federale, fu iniziata la costruzione di queste case, per poterle destinare a famiglie in situazione di alta vulnerabilità. Le amministrazioni comunali sono cambiate e le liste di chi ne aveva diritto più e più volte sono state riscritte; la realtà è che molte famiglie hanno occupato queste case e hanno vissuto in questi anni senza finestre, con porte arrangiate, senza energia e senza acqua potabile, costretti a riempire taniche da amici e parenti e trasportarle in casa.
Ma finalmente il gran giorno è arrivato, è stato un momento importante, è stato allestito uno spazio nel quartiere e dopo vari discorsi di prassi, ogni famiglia è stata chiamata e ha ricevuto il tanto atteso certificato. È stato un momento di festa, tutti erano lì ad aspettare di sentire il proprio nome, del vicino, di un amico e di certo non sono mancati tanti abbracci.
Purtroppo non sempre le cose vanno lisce come l’olio, oggi metà delle case sono ancora senza acqua potabile a causa di diversi problemi, ma speriamo che si risolveranno il prima possibile.
Il 24 dicembre ho trascorso la giornata in una delle comunità di base ad una mezzoretta dal paese. È stata una giornata all’insegna della spensieratezza, di frutta mangiata direttamente dagli alberi, una partita a pallavolo con una palla fatta da una busta di plastica riempita di foglie e di partite a tris mangiando un ghiacciolo.
Il 27 dicembre invece ho avuto l’opportunità di partecipare ad una riunione in una comunità di base chiamata Tabocas. Qui quando si parla di italia è impossibile non ricordarsi di Padre Eugenio Morlini; durante i suoi anni di missione qui in Bahia ha trasformato la vita di molte persone. Ha lottato insieme al popolo contro i latifondisti, non solo per rivendicare un pezzo di terra dove vivere e lavorare, ma soprattutto per dare dignità all’uomo.
Oggi nonostante la siccità e i giovani che tendono ad andar via per cercare qualcosa di diverso, chi è rimasto continua a lottare. La riunione era inerente ad un progetto federale che attraverso dei soldi stanziati dal fondo monetario internazionale, permetterà la costruzione di una nuova struttura per lavorare la manioca. Durante la mattinata ci hanno mostrato come piantare il fico d’india in un modo più efficiente; è una pianta largamente utilizzata nella regione, non solo per alimentare il bestiame durante i periodi di siccità, ma ormai inserita nell’alimentazione quotidiana delle persone. Credo sia motivo di grande gioia vedere che non tutto è andato perduto; spesso ci si lamenta che molte attività non proseguono, in realtà semplicemente non sono andate come pianificate all’inizio, ma sono state le basi per continuare e non mollare.
Gennaio è ormai arrivato e qui siamo tutti in attività per la preparazione della festa del patrono, San Sebastiano. Ci aspetta un mese ricco di momenti di condivisione e di grande fede, e credo sia il modo migliore per iniziare questo 2019.
Vanessa Nova Redenção 10/01/19