Un ciclone ha colpito duramente il Madagascar

 

Grazie a tutti coloro che ci stanno sostenendo in questi giorni, abbiamo superato i 108.102,00€ di offerte.
Questo ci permetterà di contribuire a riparare i danni ingenti subiti da un popolo già provato.
È necessario l’aiuto di tutti per ricostruire ciò che é andato perduto.
Gli aggiornamenti su come saranno utilizzate le donazioni raccolte sono disponibili cliccando QUI.

Da sr.Saholy a d. Filippo (22 febbraio 2022)

“Ciao Don , da ieri 21-02-22 sono a Mananjary, c ‘è tanta gente in casa, hanno perso le loro case o non hanno potuto rifarle.
Oggi ci sono 90 famiglie, e piu di 400 persone sono venuti da noi, abbiamo dato da mangiare e vestiti perche sono arrivati bagnati. 
Tutta la notra casa é piena fino in cappela e in refettorio. 
Piove dentro acqua da per tutto, i tetti non si sa, li vedremo domani ??? 

Abbiamo detto il rosario insieme per tutti, soprattutto la diocesi di Mananjary veloma sr Saholy”

IL MADAGASCAR SI PREPARA  AL PASSAGGIO DI UN NUOVO CICLONE TROPICALE

21/02/2022

Nei giorni scorsi ci ha scritto il Vescovo Gaetano dal Madagascar per aggiornarci sulle condizioni ambientali e della popolazione nella settimana successiva al passaggio del ciclone Batsiray che ha colpito la costa e le zone sud orientali dell’isola con piogge torrenziali e venti fino a 200 Km/h, causando oltre un centinaio di morti e numero non precisato di senza tetto. 

“Vi ringrazio perché continuate ad essere generosi con la mia Diocesi di Farafangana. Questo evento naturale è stato di inaudita intensità; la gente era preparata dato che ha già affrontato il passaggio di Ana, Batsiray e Dumako trascorrendo ore drammatiche. 
Ora tutti noi attendiamo Emnati, un’altra tempesta tropicale, che le previsioni meteo dicono in arrivo martedì 22 febbraio e dovrebbe abbattersi sempre nella nostra zona sud-orientale del Madagascar, con una forza ancora più severa.
Si sono verificate inondazioni nella capitale, straripamento di fiumi; l’acqua del mare ha invaso le risaie con perdita dei raccolti; i venti hanno scoperchiato molte case in mattoni e distrutto le fragili abitazioni di legno. Si contano vittime e migliaia di persone colpite da fame e malattie.

Cosa si prova al passaggio di un ciclone? La gente vive in apprensione nei giorni precedenti e al passaggio del tifone la paura è forte, dal momento che si è isolati da tutto e da tutti: non si può uscire, mancano le informazioni, i collegamenti telefonici e internet. La furia del vento, lo scrosciare continuo della pioggia, il rumore delle acque dei fiumi e del mare aumentano di intensità col passare delle ore. Batsiray è iniziato alle 19,00 terminando verso le 7,00: in un attimo si è perduto tutto. Infine, quando il ciclone smorza la sua intensità, la gente inizia ad uscire ed incontrandosi si sorride al pericolo scampato, ringrazia il Signore di essere ancora vivi. 
E’ un segno di speranza il vedere questa gente non resta con le mani in mano in attesa di aiuti governativi o esterni, ma si mette subito all’opera per riparare i danni e per aiutarsi vicendevolmente.

Per noi preziosa è stata la vicinanza di papa Francesco che, nel suo telegramma a firma del cardinale Parolin e inviato al presidente della Repubblica malgascia, invoca la benedizione di Dio su un popolo e una terra martoriati da ripetute calamità naturali. Francesco è profondamente rattristato, “si unisce in preghiera per quanti sono stati privati dei loro cari incoraggiando le autorità civili ed i servizi di soccorso ad interventi pronti ed efficaci”.
Con grande riconoscenza desidero ringraziare il Santo Padre e da parte mia – continua il Vescovo Gaetano – e nell’immediato riunirò il Consiglio formato da sacerdoti e laici per analizzare le numerose richieste delle comunità cristiane; cercheremo di incoraggiare la gente ad aiutarsi per quanto possibile. Distribuiremo gli aiuti di cui disponiamo ed interverremo con il contributo delle nostre casse di solidarietà dei sacerdoti, delle scuole e delle Congregazioni su tre ambiti: 

  1. ripareremo le case in muratura dove gli sfollati hanno trovato rifugio: chiese, scuole, abitazioni dei sacerdoti e delle suore acquistando lamiere per i tetti;
  2. per quanto possibile distribuiremo cibo agli sfollati; il riso scarseggia ed è aumentato di prezzo;
  3. procureremo sementi di riso affinché la popolazione possa quanto prima provvedere ad una nuova semina.

Queste azioni della Diocesi di Farafangana – prosegue il Vescovo – sono veramente insignificanti per rispondere alle necessità della gente, ma vogliono essere un segno di compartecipazione, solidarietà ed incoraggiamento. Seguiranno altri aggiornamenti sul passaggio di questi cicloni che quest’anno sono particolarmente devastanti per il Madagascar. 

Per offrire ai missionari la possibilità di accogliere sfollati, ricostruire le strutture rase al suolo o danneggiate dal ciclone continua la raccolta fondi straordinaria promossa dalla Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla e Volontari nel mondo RTM. 

Le donazioni con la causale “Emergenza ciclone in Madagascar” possono essere effettuate: 

  • con bonifico bancario sul conto (IBAN): IT28A 05034 12800 0000 0000 3413, presso Banco BPM intestato a COMPAGNIA DEL SS. SACRAMENTO – CARITAS REGGIANA – MISSIONI DIOCESANE RAMO ONLUS, 
  • online mediante il link https://cmdre.it/donations/emergenza_ciclone_madagascar/ sul sito del Centro Missionario, 
  • in contanti o assegni, ogni mattina dal lunedì al venerdì, presso la Curia di via Vittorio Veneto 6 a Reggio Emilia (chiedere di Teresa Tagliaferri)

Il Centro Missionario Diocesano

ULTIMI AGGIORNAMENTI

DA MGR GAETANO DI PIERRO DIOCESI DI FIANARANTSOA 13/02/2022
Carissimi, mi stanno arrivando alcune voci dei Sacerdoti, delle Suore e di molta gente riguardo ai disastri procurati dal ciclone: è un quadro della situazione veramente terribile. Molte nostre scuole e le Chiese sono diventati luoghi di rifugio per gli sfollati. Molti hanno dovuto lasciare le loro abitazioni allagate per rifugiarsi in questi luoghi. Molte chiese e scuole della Missione sono state distrutte, con i loro tetti spazzati via e che sono rimaste scoperchiate. Le risaie della gente e le loro coltivazioni distrutte totalmente, lasciando la gente affamata e con la prospettiva di non avere da mangiare per questo anno. Queste inondazioni di acqua molto sporca stanno procurando delle diarree. Venerdì scorso e ieri sabato sono andato in due villaggi e mi sono reso conto di questi disastri, ma, nello stesso tempo, ho trovato gente che ringraziava il Signore per essere ancora viva e che si è data subito da fare per sopravvivere. Sapete, in questi frangenti, sono molte le promesse da parte del governo o delle altre nazioni, ma non sappiamo quando arriveranno questi viveri e questi aiuti. È veramente incoraggiante il vedere questa gente che “non si mette ad attendere aiuti dagli altri” , ma che  cercano di aiutarsi l’un l’altro. Per questo vi ho chiesto di pregare. Sapete la situazione è veramente precaria e stiamo cercando di vedere come gestirla: non è facile. Si ha bisogno di gente onesta che si proponga “di aiutarsi a vicenda” e non “di APPROFITTARE della situazione disastrosa” per cercare i propri interessi. Sto cercando di insistere con la gente di “aiutarsi a vicenda, facendo regnare la giustizia e la verità”. Grazie, dunque per le vostre preghiere. Sto approfittando di quanto è avvenuto, per inculcare in loro la mentalità di “creare una cassa di solidarietà”, alimentata da loro stessi, per poter venire incontro alla gente nei momenti difficili. Anche il vostro aiuto economico alimenterà questa”cassa di solidarietà”. Sarà un compito difficile, forse è un ” sogno” ma è l’unico modo per rendere la gente “autonoma”. Questo diventerà “realtà” se viviamo di più il Vangelo. Vi abbraccio e vi benedico tutti. Scusate il mio “italiano” e la mia forma grammaticale”.
 
DA DON LUCA FORNACIARI MANAKARA 13/02/2022
Il ciclone Batsirai era gia stato preannunciato da un paio di settimane ler cui abbiamo avuto il tempo per prepararci ad affrontare questa situazione inedita per tutti noi. Noi sacerdoti siamo qui da più di 4 anni ma non avevamo mai fatto fronte ad un’emergenza di questo tipo. A dire il vero il Madagascar è una grande isola tropicale e quindi soggetta al passaggio di molti cicloni  ma solitamente si dirigono verso il nord. Purtroppo ultimamente i cambiamenti climatici stanno complicando enormemente la già precaria condizione della popolazione e diventa sempre più difficile fare previsioni, prepararsi, essere capaci di creare reti di condivisione e solidarietà. Ne sono la prova la prolungata siccità nel sud-ovest e l arrivo di questi fenomeni atmosferici sempre più violenti e imprevedibili.
Sabato dopo pranzo ha cominciato a piovere insistentemente e poi la situazione è via via peggiorata fino a sera con raffiche di vento sempre più forti e ravvicinate. Il ciclone si è schiantato sulla costa, ad appena 14km a nord di Mananjary, a 100 da Manakara, verso le 18 e 30 per continuare la sua furia fino alla mattina del giorno dopo alle 5…da quel momento le condizioni generali sono migliorate e la situazione è tornata alla normalità. Immediatamente, fiumi di gente si sono riversati in strada per passeggiare fra i ruderi di ciò che aveva lasciato il ciclone Batsirai. Questa volta oltre alla violenza dei venti, ciò che ha aggravato la situazione è stata la durata eccessiva del passaggio del ciclone, e di conseguenza la prolungata esposizione di tutti i manufatti umani, nonché le foreste a questa furia. La gente diceva che già in passato sono passati cicloni devastanti, ma il loro passaggio era di 4-5 ore e non di 10-11 come questa volta.
Comunque tutto sommato qui in città a Manakara, dove viviamo la nostra missione in un distretto pastorale, ci sono stati relativamente pochi danni e sembra nessuna vittima. Appena ci si sposta nelle campagne o a nord, a Mananjary, Ifanadiana e Nosy Varika, le condizioni cambiano radicalmente. Da quello che si legge ci solo molti morti e la totalità delle case e degli altri edifici pubblici sono quasi interamente distrutti.
Confidiamo che la nostra gente riuscirà a superare anche questa ennesima prova, con la fede incrollabole in Dio e nella protezione degli antenati, che riuscirà a reagire ricominciando da capo come ha fatto in tante altre occasioni. Le donne in particolare, abituate a sopportare pesi e difficoltà, potranno con pazienza ricucire il tessuto sociale e permettere agli uomini di ricostruire le nostre città.
 
DA ENRICA SALSI OSPEDALE MANAKARA 14/02/2022
Come scrivevo una settimana fa’: io sto bene e anche tutti i malati, infermieri etc qui all’ospedale di Ambokala. Miracolosamente nessun ferito,ma tanta tanta paura. Un vento terrificante a 250km/h  e pioggia per oltre 10ore…di notte. Sono stati strappati via, come carta, tutti i tetti delle stanze verso est. Abbiamo 4 stanze agibili su 13 in cui si sono rifugiati tutti gli ammalati. Eravamo stati allertati da giorni, ma non ci si aspettava comunque un vento così violento…12 alberi con le radici per aria nel cortile dell’ospedale… Grazie al Cielo, la pioggia è stata moderata a Manakara, altrimenti sarebbe stata davvero una catastrofe…
Aggiornamento: abbiamo lavorato incessantemente x  aggiustare i tetti delle celle di isolamento, del magazzino viveri, della cucina, delle docce…Con gli alberi caduti ci mettiamo avanti per la legna della cucina… Ci sono circa 10 operai stipendiati per tagliare legna… Tutte le nostre attività di ergoterapia con gli ammalati sono riprese…cerchiamo di riprendere la vita quotidiana. Lo Stato, nella persona del direttore del CHRR (ospedale di riferimento regionale) è venuto ad accertare i danni e si attende che anche il Ministero della Salute faccia la sua parte x la ricostruzione dei nostri tetti. Tanta gente chiede aiuto per riparare le case…per ora hanno giusto distribuito un po’ di riso e sono stati presi i nomi degli sfollati dai capi quartiere… Vedremo.

Comunicato stampa n. 2/2022

Reggio Emilia, 7 febbraio 2022

Promossa una raccolta fondi per sostenere l’accoglienza degli sfollati e la ricostruzione

Sabato 5 febbraio il ciclone Batsirai ha colpito il sud-est del Madagascar con venti di oltre 200 km/h e piogge torrenziali. Il passaggio del ciclone, che ha attraversato l’isola da est a ovest, ha danneggiato gravemente abitazioni, capanne, chiese ed edifici in muratura nelle regioni di Manakara, Ampasimanjeva, Mananjary, Nosy Varika e Mahanoro. 

In seguito, l’intensità di Batsirai è diminuita e al momento non si segnalano vittime.

Il National Office for Risk and Disaster Management del Madagascar stima che il ciclone abbia causato circa 50mila sfollati e il World Food Programme (WFP) prevede che fino a 150mila persone saranno costrette a lasciare la propria abitazione. 

Nella giornata di oggi Ministero degli Affari Esteri malgascio ha rivolto un appello alla comunità internazionale per sostenere la popolazione e ricostruire le infrastrutture danneggiate. Il 27 gennaio il Governo aveva già dichiarato lo stato di calamità nazionale a seguito della tempesta tropicale Ana che ha duramente colpito la capitale Antananarivo.

La Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla ha una presenza missionaria storica in Madagascar e attualmente conta una decina di persone impegnate stabilmente nell’Isola Rossa.

Il ciclone ha colpito anche alcuni luoghi dove operano i missionari: la parrocchia di Manakara, il Centro Terapeutico di Ambokala (danni ai padiglioni che accolgono i malati mentali), l’ospedale di Ampasimanjeva (divelto il tetto della farmacia e degli alloggi dei dipendenti) e danneggiato la Casa della Carità di Mananjary. Le scuole sostenute da RTM nel distretto di Manakara stanno inoltre offrendo in questi giorni riparo a migliaia di sfollati, pur avendo anch’esse subito alcuni danni alle strutture.

Per questa ragione la Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla e Volontari nel Mondo RTM promuovono una raccolta fondi straordinaria per offrire ai missionari la possibilità di accogliere sfollati e ricostruire le strutture rase al suolo o danneggiate dal ciclone. 

Le offerte, con la causale “Emergenza ciclone in Madagascar”, possono essere effettuate: 

  • con bonifico bancario sul conto (IBAN): IT28A 05034 12800 0000 0000 3413, presso Banco BPM intestato a COMPAGNIA DEL SS. SACRAMENTO – CARITAS REGGIANA – MISSIONI DIOCESANE RAMO ONLUS, 
  • online mediante il link https://cmdre.it/donations/emergenza_ciclone_madagascar/ sul sito del Centro Missionario, 
  • in contanti o assegni, ogni mattina dal lunedì al venerdì, presso la Curia di via Vittorio Veneto 6 a Reggio Emilia (chiedere di Teresa Tagliaferri)

TESTIMONIANZE DIRETTE DI MISSIONARI E VOLONTARI

A Manakara, racconta don Luca Fornaciari, “molte case sono senza tetto, i pali della luce sono caduti quasi tutti e la strada principale della città è interrotta per gli alberi abbattuti dal vento. In chiesa una ventina di persone sono venute a chiederci un riparo. Intanto li ospitiamo nelle case che abbiamo a disposizione”. 

Da alcune settimane una delegazione della Congregazione mariana delle Case della Carità (CdC) guidata dal suo Responsabile generale don Filippo Capotorto è in visita sull’Isola Rossa. “Carissimi tutti grazie delle preghiere – scrive don Filippo – il ciclone è entrato in Madagascar sabato sera a Mananjary e ha colpito in particolare il sud dell’Isola con forte vento e pioggia, la stima dei danni non è stata ancora fatta perché molte strade sono bloccate dagli alberi sradicati”.

Alla Fondation Medicale di Ampasimanjeva, dove c’è l’ospedale, vive e lavora Giorgio Predieri, veterano della missione diocesana: “È da tempo che non vedevo un ciclone così forte – ha detto Giorgio –  sono stati divelti i tetti di alcuni edifici e caduti diversi alberi”.  L’ospedale di Ampasimanjeva è l’unico presidio sanitario nel raggio di decine di chilometri e fornisce cure mediche a decine di migliaia di persone. Dai villaggi le persone percorrono lunghi tragitti a piedi per curarsi. In particolare hanno subito seri danni la farmacia e le abitazioni degli infermieri.

“Noi stiamo tutti bene – scrive da Ampasimanjeva la volontaria Giada Tirelli – stiamo ancora tirando su l’acqua in cappella e nelle varie stanze. Intorno a noi il ciclone ha fatto molti danni. Ha scoperchiato diversi tetti, tra cui quello della farmacia, abbattuto tanti alberi e tirato giù lampioni e cavi della corrente. Stanotte tante famiglie hanno dormito nella sala riunioni. Apparentemente sembra che non ci siano feriti”.

A Manakara, il responsabile di RTM Giangavino Milia, scrive: “già da sabato le famiglie con abitazioni particolarmente precarie avevano trovato riparo nelle scuole che sosteniamo, ad essi si sono aggiunte le migliaia di sfollati con case distrutte o allagate. Ora stiamo facendo i sopralluoghi per verificare eventuali danni, in alcuni casi abbiamo già riscontrato tetti divelti e aule inagibili.” 

LA MISSIONE REGGIANA IN MADAGASCAR

A Manakara 

  1.     don Luca Fornaciari (Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio, CSFC)                      
  2.     don Simone Franceschini (CSFC)              
  3.     Annamaria Borghi (volontaria CMD)                                
  4.     Enrica Salsi (Responsabile del progetto dell’Ospedale psichiatrico di Ambokala)
  5.     Camilla Lugli (Collaboratrice sociale nell’ Ospedale psichiatrico di Ambokala)
  6.     Giangavino Milia (Responsabile progetti RTM)            

Ad Ampasimanjeva 

  1.     Giorgio Predieri (veterano della Missione all’Ospedale)
  2.     Sara Cassanelli (Ostetrica)
  3.     Giada Tirelli (Infermiera)

Ad Antananarivo 

  1.   suor Giacinta Gobetti (Casa della Carità di Tongarivo) 
  2.   Teresa Negrini (Rappresentante Paese di RTM)
  3.   Mauro Pitzalis (Capo progetto di RTM)

In allegato le foto delle realtà della missione reggiana colpite dal ciclone.