Dopo il Batsirai

 

Caro Batsirai,
Sei arrivato ad Ampasimanjeva,come nel resto del sud-est del madagascar, tra venerdi e sabato scorsi. Noi ti attendevamo come si attende un ospite sgradito, preoccupate e speranzose che te ne andassi al più presto. Fino a sabato pomeriggio hai portato solo una gran pioggia e un vento che faceva barcollare le palme. Ma è stato proprio quando credevamo che te ne stessi per andare che hai dato il peggio di te: nella notte hai provocato i danni maggiori.
Così, domenica mattina abbiamo fatto ingresso in un mondo che stentavamo a riconoscere: alcuni dipendenti dell’ospedale sfollati nella sala conferenze e nell’asilo, tetti divelti, casa completamente inondate, fili della luce strappati e a penzoloni, alberi e rami caduti in ogni dove. La foresta sembrava essersi piegata sotto la tua potenza, appariva come spezzata e affranta dal tuo passaggio; sotto la collina dell’ospedale poi era visibile solamente l’acqua alta.
Ci siamo destreggiate in assenza di luce ed acqua corrente per alcuni giorni, il campo telefonico così ballerino da lasciarci la possibilità di mandare solo alcuni messaggi per aggiornare e tranquillizzare chi dall’Italia era preoccupato per noi. Era difficile immaginare la portata del disastro complessivo, solo dopo abbiamo saputo che nella nostra regione sono morte ufficialmente un centinaio di persone, e chissà quanti sono i defunti non registrati.
Batsirai, ci hai anche insegnato, però, che le persone qui, mentre asseriscono esser stato l’uragano più forte che abbiano mai visto, si aiutano a vicenda e lavorano insieme, consci che nessun aiuto salvifico arriverà. 24 ore dopo, mentre con i dipendenti pulivamo al meglio l’interno dell’ospedale, sarebbero arrivati i ragazzi dal paese ad aiutarci con gli alberi caduti ed i tetti di lamiera danneggiati.
E oggi, dieci giorni dopo la vita è lentamente tornata al suo quotidiano, il flusso di malati all’ospedale è aumentato, ma le strade sventrate dall’alluvione costringono ancora tanti lontano dai servizi sanitari di base, come il nostro ospedale…speriamo di poter accogliere presto i tanti già oggi bisognosi di cure.

Sara e Giada

Batsirai Madagascar FMA 2