Relazioni rinnovate per la missione

 

Ciao a tutti,
Il 13 gennaio accompagnata da Elias ho raggiunto don Filippo, le Sorelle, i Fratelli e gli ausiliari che partecipavano alla seconda sessione alla Casa di Preghiera di Itaosy ma, poiché​ nei giorni precedenti ero stata a contatto con una persona positiva, ho dovuto fare alcuni giorni di isolamento per evitare che potessi contagiare qualcuno. Mi hanno assegnata una camera singola con bagno e una anticamera dove poter mangiare da sola (era la camera di don Filippo che per l’occasione l’aveva ceduta a me).
Dalla camera ho potuto sentire la gioia del ritrovarsi e dello stare insieme di tutti; intuivo la bellezza del percorso che stavano facendo attraverso canti meliodiosi accompagnati da applausi.
Sono stati per me giorni di preghiera, riposo e lettura, l’unica partecipazione consentita, dal soppalco della chiesa della Casa, era la S. Messa.
Mai avrei pensato di venire in Madagascar a farmi servire!!!
Mi ​ sono sentita in comunione in questo tempo di pandemia con tanti altri fratelli e sorelle, nelle comunità e nelle famiglie vicine e lontane.
Il 17 domenica pomeriggio ho fatto il tampone ed essendo negativa ho potuto incontrare fisicamente Sorelle e Fratelli, che gioia!

Risaie Madagascar Pia

Risaie


All’indomani ho partecipato alla sessione di due giorni in cui don Filippo ha approfondito quanto deciso nel Capitolo Generale svoltosi nel mese di luglio del 2021.

Partecipazione attiva e serena.
Sono state ripercorse le tappe affrontate nel cammino svolto che hanno portato la Famiglia ad affrontare il contenuto del documento del Capitolo Generale 2021 il cui titolo è​ “relazioni rinnovate per la missione“.
Ho avuto la grazia e il dono di festeggiare il mio compleanno in questa realtà.
Grande cabari da parte di tutti, grande commozione e grande gioia.
Giornata indimenticabile!!!
Loro sono davvero persone speciali in accoglienza, gioia e ospitalità.

Mercoledì seconda giornata è  stata dedicata ad approfondire e condividere alcune tematiche specifiche della realtà del Madagascar, la giornata è stata conclusa con una mia testimonianza sulla vocazione secolare e con la Santa Messa.

Il giovedì  siamo partiti per Fianarantsoa per pernottare e poter proseguire il viaggio, il giorno successivo, verso Mananjary.
Il viaggio per Fianara è durato circa 10 ore, strade a lungo sconnesse, non poco.
Lungo il tragitto panorama mozzafiato. Tante risaie con tonalità​ di verde molto variegato, una natura stupenda, stupore continuo. Anche se la fatica si faceva sentire desideravo riempire gli occhi e l’anima di tanta bellezza così come belli erano i sorrisi delle persone che si incontravano lungo la strada.
Un ringraziamento al Signore per tutto: per il viaggio, per questa esperienza, per la natura, per la povertà​ che incontravo e che mi disturbava non poco e che mi provocava in continuazione,​ per le persone, per i loro sorrisi, per la Famiglia in Madagascar e per tanto altro.
Siamo arrivati a Fianara alle 21:45, solita ospitalità, cena poi a letto.

Venerdì​ siamo partiti per Mananjary, i km erano solo 200 ma la durata del viaggio è  stata di circa 6 ore. La strada attraversa il parco naturale Ranomafana​ dove ci sono le cascate Andrianamovoka, flora e funa molto belle. Scendendo verso il sud dell’isola la povertà era più​ evidente ma molto dignitosa; case di legno ricoperte di paglia e ravinala. I bimbi non hanno giocattoli, se li creano e giocano felici con poco. La terra viene lavorata a braccia oppure arata dai buoi che tirano l’aratro, spinto dal contadino.
La strada che attraversa il parco è costeggiata anche da distese di bananeti e ravinala come non stupirsi di tanta bellezza, come non riconoscere l’opera di Dio?
Siamo arrivati alla Casa dopo aver attraversato un fiume grandissimo e molto ricco di acqua dove due donne pescavano tirando delle reti.
Accoglienza festosa e gioiosa ospiti meravigliosi: grazie Signore per tanta bellezza e tanta gioia.
La preghiera del Rosario è stata recitata in italiano e animata dagli Ospiti per farci sentire ancora più a casa, in famiglia, a seguire  santa Messa, cena e tutti a riposare.

capanne del villaggio Ampa Pia Madagascar

Capanne del villaggio di Ampasimanjeva

Domenica abbiamo partecipato alla Messa parrocchiale, celebrazione con tante persone e con​ canti che trasmettevano gioia e vita.
Nel pomeriggio, nel salone parrocchiale,  è  stato fatto un incontro con gli ausiliari, c’è  stata molta adesione e condivisione.
Lunedi viaggio verso Ampasimanjeva. Lungo il percorso ci siamo fermati a fare visita a Zaky, a sua moglie​ Nambine e alla loro figlioletta Grazia​ di 5 mesi. Zaky è cieco, in passato era stato ospite della CdC di Ambalagoni, poi decise di farsi una famiglia; essi vivono in una casetta dove siamo stati accolti, ci siamo seduti sulla stuoia unico arredamento,​ abbiamo conversato e gustato la gioia della fraternità.
Nell’ultimo tratto di strada per Ampasimanjeva (sterrata ma in buone condizioni) si incontravano tante donne spesso ragazze giovani con il bimbo dulle spalle, tante mandrie, uomini e donne;​ capanne in legno alcune più​ povere di altre.
Le capanne sono molto piccole 3 o 4 mq quasi vuote, in esse dormono o si coricano​ perché il loro uso è concepito in modo diverso da come intendiamo noi la casa; la cucina è quasi sempre esterna (la pentola poggia su tre pietre dove all’interno viene acceso il fuoco); la loro giornata viene vissuta molto all’esterno.
Quando siamo arrivati ad Ampasimanjeva (villaggio esterno all’ospedale) ci si è presentata una povertà ancora diversa rispetto a quella incontrata in precedenza. Ogni zona ha caratteristiche diverse, mi sembrava di essere in un film….
Il villaggio è molto povero ma sorprende la bellezza della natura e in questa bellezza anche la povertà ha un suo fascino. Bimbi e adulti molto sorridenti trasmettevano voglia di vivere, amore per la vita, per le relazioni, per la solidarietà.
Per entrare nella zona dell’ospedale c’è​ una sbarra e da lì in poi si sviluppa tutto il villaggio ospedaliero e mi chiedevo come don Mario abbia fatto a trovare un posto simile in mezzo alla foresta; luogo di una utilità inimmaginabile perché tantissime persone vengono curate. Anche in questo luogo c’è la presenza delle Carmelitane Minori le quali, tra le attività​ che devono svolgere, accolgono i bimbi abbandonati dalle loro mamme infatti, quando il parto è​ gemellare la madre tiene il primo nascituro e abbandona il secondo che viene affidato alle Sorelle per alcuni giorni prima di essere trasferito in una struttura statale per poi essere adottato.
Abbiamo incontrato Cecile bimba nata da appena tre giorni che era stata abbandonata, bellissima;) tanti pensieri passano per la testa, tanti interrogativi…
Abbiamo potuto visitare l’ospedale che è​ organizzato in reparti: farmacia, direzione, cassa, pediatria, maternità, pronto soccorso, medicina maschile e femminile, sala operatoria, fisioterapia dove presta servizio una Sorella della Casa della Carità, reparto tubercolosi, laboratorio analisi, falegnameria, meccanica, ambulanze, asilo per i figli dei dipendenti.
In pediatria in una settimana arrivano circa 300 bimbi; al pronto soccorso circa 150 persone al giorno.
La durata del ricovero dei malati di tubercolosi è di circa 2 mesi.
È​ un villaggio ospedaliero dove all’interno ci sono anche le cucine (immaginate come una decina di camini affiancati dove si può​ accendere il fuoco e cucinare),​ i “box doccia” e i bagni per i familiari dei malati infatti tutta la famiglia, animali compresi si trasferisce qui ad Ampa portando anche tegami, legna e quanto serve​ per cucinare in quanto devono fornire assistenza notturna,​ pasti e igiene al proprio familiare per tutto il tempo del ricovero.

Marzukatra dove vive Giorgio Pia Madagascar

Marzukatra: dove vive Giorgio Predieri

Il giorno seguente abbiamo fatto visita a Giorgio che abita a Marzukatra dove c’è la “confeturerie”; struttura pagata dai francesi in cui vengono confezionate marmellate e frutti come ananas e lici, poi c’è la produzione dei chiodi di garofano, del caffè, del miele che dovrebbe ripartire dopo essere stata sospesa per qualche anno. Abbiamo potuto apprezzare il grande lavoro fatto da Giorgio e la sua grande competenza in settori diversi, sarebbe una perdita immensa non poter trasmettere tutta questa conoscenza……
Giorgio quest’anno, l’11 novembre, farà 50 anmi di missione in Madagascar, una vita dedicata a questa realtà e a questa gente.
Lasciamo Ampasimanjeva dove abbiamo incontrato anche Giada e Sara due ragazze che si fermeranno un anno a prestare servizio presso l’ospedale.
Proseguiamo il viaggio verso Manakara, abbiamo visitato l’ospedale psichiatrico di Ambukala dove Enrica da diversi anni presta servizio ed è la responsabile, abbiamo pranzato con loro e in questo modo festeggiato il compleanno di fr. Martial. Della struttura formata da diverse casette  ha stupito la mancanza di  recinzioni, i malati vengono accolti e curati: ambiente nel suo insieme molto, molto essenziale.
Abbiamo fatto visita a don Simone e a don Luca due sacerdoti diocesani missonari in questa realtà; siamo stati a visitare la tomba di Luciano Lanzoni ad “Analabe” dove è​ stato sepolto e dove c’è​ una azienda agricola da lui avviata che dà da lavorare ad alcune persone del luogo.
Per​ ora questo è tutto, con le parole è​ difficile esprimere emozioni e sentimenti vissuti
Sicuramente è​ un tempo di riflessione, c’è tanto da rivedere nel mio (nostro) vivere quotidiano come:​ cercare di dare un nome a ciò che è effettivamente essenziale, a ciò​ che è​ dono prezioso da custodire, al riconoscere e promuovere la bellezza delle relazioni e della serenità che la povertà sviluppa perché liberi da tanti condizionamenti; riscoprire la gioia dell’incontro, della fraternità e solidarietà.

Un grande grazie al Signore per questa esperienza, per le tante persone incontrate, per la tanta gioia che questo popolo trasmette nonostante le loro condizioni, per la tanta umanità e ospitalità che ogni volta ci viene donata.

Un abbraccio e salutoa tutti.
Veloma Maria Pia e don Filippo