Condividiamo con voi questi giorni difficili da Utinga – Bahia Brasile

 

Qui in Brasile purtroppo ogni giorno si aggrava l’epidemia di Covid-19. Uno studio condotto da ricercatori indipendenti indica il Brasile come il nuovo epicentro mondiale del coronavirus.
A San Paolo è concentrata la maggior parte dei casi e dei morti secondo il Ministero della Salute. Rio de Janeiro, che è al secondo posto nel paese i casi sono in continuo aumento. “Ciò che ci preoccupa di più oggi è il numero di casi che si verificano nelle città dell’entroterra, con infrastrutture molto più piccole di quelle nelle metropoli. Qui ci sono numeri che possono sfuggire al controllo. Ciò che la gente non sta prendendo in considerazione è che il ritardo di misure più rigide, la mancanza di gestione della pandemia, significano vite che potevano e che potrebbero essere salvate. Anche Manaus  metropoli dello Stato di Amazonas è tra le più colpite dalla pandemia e porta d’ingresso della grande foresta. E ora il rischio è che il contagio si diffonda in modo massiccio anche nella foresta e nelle riserve indigene. In uno scenario così tragico, stride l’atteggiamento del governo. 

Qui in Utinga da quando c’è stato il primo caso di corona virus, tutte le istituzioni educative sono state chiuse e non hanno alcuna prospettiva di tornare alla normalità. Le famiglie hanno ricevuto aiuti di emergenza dal governo federale per un importo di 600,00 R$, 1.200.000 R$, fino a 1.800.000 R$ per le spese per tre mesi. Anche il progetto “Não sei mas quero” per il momento paga gli educatori, in quanto non hanno prospettive di lavoro. Ora la nostra più grande preoccupazione è capire quando la curva di questa malattia terminerà la sua ascesa perché questa crisi oltre a lasciarci molte morti dolorose, sta anche causando una grave crisi economica e sociale.

Nei giorni scorsi in mezzo a questa situazione caotica è successo un tentativo di rapina alla Banca do Brasil di Utinga. Il  5 maggio all’una della notte la città è stata svegliata da una forte esplosione seguita da colpi di mitragliatori e fucili per un’un’ora di continuo, sembrava fosse la guerra. L’attacco armato, ad opera di un gruppo di rapinatori è fallito. La sede della banca è stata completamente distrutta, ma non sono riusciti a svaligiare la cassaforte e per fortuna non ci sono state vittime. Ora i clienti potranno recarsi alla banca solo raggiungendo sedi che distano 150 Km con il rischio di incorrere in rapinatori durante il tragitto…   

   

In mezzo a tanto dolore, molti fratelli anche di altre confessioni stanno scoprendo la presenza misericordiosa di Dio ne “i santi della porta accanto”: gli operatori sanitari, le forze di sicurezza, i cappellani degli ospedale, ma anche i vicini di casa. Sono stelle che brillano sulla strada buia che percorriamo. Queste testimonianze di vita e dedizione ci invitano a non perdere la speranza in questo tempo di grande incertezza. Sono seminatori di speranza, promotori di fratellanza e costruttori di solidarietà in mezzo a questa dolorosa situazione da coronavirus. 

Per ora è essenziale mantenere gli accorgimenti acquisite in questo periodo di quarantena, come quella di prenderci cura degli altri rispettando le distanze e  vivere la fede che professiamo nelle nostre case amando i nostri fratelli perché sappiamo che Dio ci ama.

Jose do Carmo Oliveira, Luciana Almeida do Nascimento, Enzo Bertanie la traduzione di Cristina Almeida