Un festa per ricordare Luciano Lanzoni

 

di Enrica Salsi

Anche quest’anno abbiamo cercato di fare del nostro meglio per ricordare il nostro caro amico Luciano…e continuando sulla scia tracciata l’anno scorso, sabato 17 giugno abbiamo organizzato la Fahatsiarovan’ì Luciano Lanzoni, andiny faharoa, cioè la seconda edizione della festa in suo ricordo, presso la fattoria Saint Francois d’Assise dove è sepolto.

La festa è cominciata alle prime luci dell’alba con un pellegrinaggio dalla parrocchia di Ambala-pahasoanava fino alla fattoria Saint Francois d’Assise: 8,5 km di strada tra alcuni dei luoghi in cui Luciano ha pregato e lavorato negli ultimi anni. In seguito erano in programma alcune competizioni sportive: corsa competitiva, gare di petanques(bocce) e torneo di calcio maschile e femminile. 

Tanti i giovani che hanno partecipato e che cominciano a viverla come una tradizione…”Il prossimo anno facciamo anche noi una squadra femminile…”Devo allenarmi a correre in salita per il prossimo anno”…questi i discorsi alle premiazioni.

Verso le 11:30 c’è stata la messa: insieme a don Simone e don Luca erano presenti anche Père Emeric, storico responsabile del Foyer Tanjomoha con cui Luciano ha collaborato per tanti anni e Père Sebastien, prete servo della chiesa. Durante la celebrazione sono state accolte alcune testimonianze sulla vita di Luciano e prima della conclusione, i servi della chiesa presenti: Berthine, Blandine, Bako, Dimby e Alphonse hanno portato in processione un mazzo di fiori sulla sua tomba, accompagnati dal canto dell’assemblea. Questo è stato un momento di grande commozione.

Verso le 13 abbiamo pranzato tutti insieme: tutte le 1030 persone. Questo il numero di partecipanti di quest’anno! …Vi chiederete, come ci hanno chiesto tutti: Namono omby ve ianareo?Avete ucciso uno zebù’?- No, abbiamo optato per una soluzione un po’ più semplice:  superpanino imbottito di macinato di zebù con salsa di purè di patate e porri. E da bere acqua con citronella per tutti. Voky tsara daholo ny olona. Tutti sazi e soddisfatti.

La conclusione pomeridiana della festa è stata la premiazione delle gare con favolose sculture in legno commissionate ad Ambositra con l’aiuto dell’amico Nicola…e ci siamo dati appuntamento al prossimo anno. Poi tutti di nuovo sulla strada di ritorno verso la città… in ricordo di chi di strada malgascia ne ha battuta davvero tanta…La sera molto stanchi sì, ma contenti di avere dato la possibilità a tanta gente di trascorrere una bella giornata insieme.

Insieme a don Simone, ringraziamo Joana e Zady, amici e colleghi di Luciano presso RTM Manakara, organizzatori della prima ora, i servi della chiesa, l’equipe della Ferme, la comunità di Ampa che venuta a darci una mano il giorno della festa,..e a tutti gli amici lontani che ci hanno sostenuto in vario modo…soprattutto con la preghiera!

In vista della festa molti mi avevano chiesto: Mamadika ve ianareo? Volevano sapere se avremmo fatto la famadihana, la cerimonia di riesumazione periodica degli antenati, come è tradizione malgascia.

No, quella non l’abbiamo fatta, ma confido che Luciano abbia partecipato alla festa e che abbia fatto un gran sorriso nel riconoscere tanti amici, conoscenti, dipendenti, ammalati che ha curato, in mezzo a quella folla di gente variegata…

Ho pensato più volte: Noi non li conosciamo tutti…ma forse lui sì.