Lettera di Natale 2021 di Gianchi
Carissime e carissimi,
Sono quasi 3 mesi che sono rientrato dall’Italia…Italia + Brasile: sono due mondi tanto diversi tra loro che convivono dentro di me alle volte in conflitto, sempre con passione.
Questa volta in Italia per motivi di salute ci sono stato, più del solito (3 mesi), con un’estate torrida: il caldo emiliano, romano, sardo, milanese, veneto… sempre molto caldo..… (a me piace), e in barba al ferragosto, al fuggi-fuggi generale, ho incontrato tante persone, tanti gruppi… tante speranze e sogni.
Nonostante la quarantena, il covid, i no vax, il disprezzo di certi settori social verso i più poveri, verso i profughi e di gente che non crede più in niente…
Di ritorno in Brasile, ho trovato il freddo! (16 gradi) per noi qui é freddo, una primavera che stenta a venire fuori… Solo quando vanno via le nuvole, il sole ci sorride e ci manda 26/30 gradi per scaldarci del freddo della notte.
I bambini dell’asilo, (ora funziona a tutto vapore), arrivano al mattino alle 7 pieni di freddo e rannicchiati in se stessi, ma dopo un paio d’ore sono già in cortile pieni di gioia e di grida, in maglietta e calzoncini corti a giocare, saltare e sudare.
Stamattina una bimba di 8 anni piangeva seduta ai bordi del cortile.
Io le chiedo : “Perché piangi?”
Lei : “perché ho i pantaloni lunghi e non posso giocare, fa molto caldo e la mamma non mi ha dato i calzoncini corti, perché non ce li ho.
Beh, con un po’ di fortuna, abbiamo trovato anche dei pantaloncini corti per la bambina.
É proprio cosi, ai poveri va sempre male; quando c’è freddo non hanno i vestiti per coprirsi a modo, le case appropriate e non hanno dove rifugiarsi e quando fa caldo non hanno il “cambio estivo”, non hanno aria condizionata o un ventilatore, non hanno la possibilità di andare in Montagna.
Quando piove, i fiumi straripano e sono sempre le case dei più poveri che vengono allagate, quando non piove c’è la siccità e il piccolo contadino non può piantare, raccogliere, viene la fame.
Quando i latifondisti bruciano la foresta per portare il progresso in quei luoghi selvaggi (come dice Bolsonaro e i suoi seguaci), i popoli indigeni della foresta vengono sterminati e quando vanno in città finiscono nella favela, nella marginalità e nell’abbandono; quando c’è un ospedale non c’è e posto per loro, devono fare delle file interminabili per essere ricevuti.
Alle volte addirittura svengono o muoiono sul marciapiede.
Come Ari, un nostro vicino di 40 anni, che un paio di mesi fa, lo hanno trovato morto davanti a una padaria sul marciapiede.
Tutta la terra è la nostra casa comune… soffre le doglie del parto, e con lei… i suoi figli più poveri… Sì abbiamo proprio bisogno di un Buon Natale , di un Mondo Nuovo.
Il Buon Natale non é il Natale festeggiato in questo mondo, con le tanti luci, sfarzi di botteghe e di mode, di cibi e bevande, di regali costosi e molte volte pieni di ipocrisia.
IL NATALE di Gesù, nasce ai margini della società, nell’abbandono, nei senza casa, nella grotta di Betlemme (casa del pane), tra i pastori che vivono ai margini della città… é un mondo diverso, un mondo nuovo, totalmente differente.
C’è una luce nuova che brilla nel Natale del Vangelo, voci che cantano Pace nella terra, ad un popolo nuovo la cui patria é la buona volontà , la verità, il cui Regno é un cielo nuovo e una nuova terra.

Un “Marmitex” per i bisognosi ci viene a costare R$8,00 cadauna
I pastori sono contenti di far parte di questo novo mondo, riconoscono in Gesù il bambino avvolto in fasce.… un bambino come i loro bambini, che moriranno per lui, di spada dai soldati del Re Erode; i pescatori e i contadini della Galilea, ammalati e lebbrosi sono contenti dell’annuncio di questo regno: beati i poveri…
Il re Erode, i potenti di allora, e di oggi vogliono la morte, non vogliono che questo bambino nasca e cresca, parli, dica la Verità e ci insegni ad amare, ad essere uguali, servire, essere felici.
Loro vogliono tenersi stretto il proprio potere, il denaro, il petrolio, il carbone, il consumo senza limiti, insostenibile e decretano la distruzione del Pianeta Terra.

Consegna del kit sanitario (covid19) nella villa di Cardoso
A Betlemme, casa del pane, nasce la nuova terra, con il bambino e con lui tanti bambini, con Maria e con lei tante donne di casa, con Giuseppe tanti lavoratori, coi pastori, tanta gente nella marginalità, tanta gente fuori dal sistema economico, nasce con lui anche un nuovo creato; c’è il bue, l‘asino e le pecore un creato nuovo dove ci sono le stelle, le nuove stelle amiche dell’uomo; nasce il popolo nuovo, di buona volontà che si riconosce per difendere la foresta, gli índios, per l’impegno verso i popoli migranti, si riconoscono per l’impegno contro i muri di sbarramento, a Glasgow, contro il bla bla (Greta), dei potenti, nell’esigere un futuro per il nostro clima e la nostra terra.

Romaria da Terra e das Águas nell’accampamento di Irmã Alberta
Anche qui a Jandira vogliamo essere parte di di questo nuovo Natale: la Romaria della terra e delle acque, a cui abbiamo partecipato e in cui abbiamo piantato alberi insieme ai senza terra ed altri movimenti popolari di são Paulo, là, nell’accampamento di Irmã Alberta.
Alla Comuna Urbana di Jandira abbiamo festeggiato 20 anni di cammino, dalla favela vila esperança, alla costruzione con lavori comunitari di una casa propria , l’asilo, la panetteria che non vende, ma dona il pane ai più poveri.
Abbiamo inaugurato anche una Palestra Polisportiva con preghiera e benedizione, l’abbiamo dedicata a Jonilson , uno ucciso poco tempo fa, quasi nella sua stessa casa.
C’è stata anche molta gioia, il torneo di calcio, pranzo al sacco servito per tutti, e tanti giochi per i bambini.

Benedizione nella inaugurazione della palestra polisportiva alla Comuna Urbana
La caritas di Jandira finisce l’anno in pieno ritmo, con più di 900 bambini negli asili , una bella collana di iniziative verso i più poveri, i Giovani, gli adolescenti, la terra e l ‘ambiente.
Grazie a tanti di voi che ci aiutate anche economicamente: vogliamo portare in salvo, alla vita, (Fuga in Egitto!), tanti bambini… vittime delle crudeltà dei Re Erodi di oggi, come i bambini di Betlemme, bambini socialmente alla strada, alla marginalità, o anche alla criminalità e morte….per che possano sentirsi protetti da una Sacra Famiglia, da una Caritas, da tutti noi che proteggendo e amando questi bambini, crediamo in un mondo nuovo , possibile, già qui in questa terra, sulla nostra Casa Comune.
Questo è il nostro Natale. Questo è il Buon Natale che vi auguriamo, con i canti del nostro cuore e dei nostri bambini.
Buon Natale di nuovo e un abbraccio grande grande a tutte e tutti.
Ciao Gianchi

La panetteria Pão Nosso prepara 2.000 pani al giorno

Scuola per giovani apprendisti, lezione di informatica.