Il CMD in visita alla Fondazione Missio a Roma

 

di Andrea Bonati

Il mese scorso, giovedì 23 giugno 2022, don Pietro Adani, direttore del CMD, i suoi collaboratori e Francesco Panigadi del CMD di Modena e Coordinatore Regionale, hanno visitato e conosciuto di persona i diversi interlocutori che animano le attività missionarie nazionali sotto il nome di Fondazione Missio a Roma.

Abbiamo ascoltato la presentazione del Direttore nazionale della Fondazione, don Giuseppe Pizzoli in carica dal 2018, prete diocesano originario di Verona e già Fidei donum in Giunea Bissau, che ci ha illustrato il cammino che la Chiesa universale ha compiuto dal periodo delle grandi scoperte geografiche dei Nuovi Mondi (a partire dal XV secolo) ai giorni nostri.

All’inizio si può vedere come gli unici attori che svolgevano attività missionaria, erano i religiosi: Francescani, Domenicani, Gesuiti e nel XIX secolo Comboniani e Saveriani.

Poi circa 200 anni fa una laica francese Pauline Marie Jaricot (1799 -1862, beatificata a Lione, il 22 maggio 2022) fondò l’Opera della Propagazione della fede, OPF. Di seguito nasceranno anche la POIM (Infanzia Missionaria), la POSPA (per il sostegno ai seminaristi, intesa come aiuto al clero indigeno) e la PUM (per i religiosi missionari), che oggi sono racchiuse sotto la dicitura PP.OO. MM.,  Pontificie Opere Missionarie.

Nell’intenzioni della Jaricot che all’inizio della sua azione si rivolgeva agli operai e ai più poveri e i più semplici, ci sono due priorità: un impegno per la preghiera per i missionari nel mondo e la raccolta di un “soldo” da destinare alle loro opere per l’evangelizzazione.

a colloquio con don Giuseppe Pizzoli, direttore di Missio Italia. Da sinistra: Andrea Bonati, Sara (servizio civilista a Missio), Marco Bernini, Giovanni di Missio Giovani, don Giuseppe Pizzoli, Chiara Ferretti, Teresa Tagliaferri, Francesco Panigadi e di spalle don Pietro Adani.

Questo prima del 1957 quando esce l’Enciclica Fidei Donum di Papa Pio XII, che incoraggia le Diocesi europee a mandare preti diocesani, allora ancora in esubero, e comunque i migliori, in Africa. Iniziava infatti in queli anni per molti Paesi africani il periodo della de-colonizzazione per arrivare all’Indipendenza, lasciando secondo il Papa uno spazio per l’azione missionaria dei nuovi inviati.

Dal 1962 al 1965 si svolge il Concilio Vaticano II, che da un impulso memorabile rifondando la Teologia della missione, infatti con il decreto Ad Gentes si afferma che la Chiesa è per sua natura tutta missionaria. Si tratta nella fattispecie di concetti nuovi che accendono il protagonismo diocesano. Subito dopo, nel 1969 la CEI, fa la proposta di istituire i Centri Missionari Diocesani, per dare maggiore organizzazione all’azione in missione. Questo organismo in sintonia con il Vescovo locale si deve fare carico della formazione dei preti e dei laici, dal momento della partenza, per tutta la permanenza in missione e del loro rientro in diocesi. A Reggio il CMD nasce nel 1973 per opera di don Amedeo Vacondio.

È urgente trovare un luogo che possa aiutare nella formazione dei partenti: nasce l’idea di un centro permanente a Verona, prima CEIAL e successivamente prenderà altre definizioni, fino a quella di oggi che è il Centro Unitario Missionario – CUM (1990).

Annarita Turi responsabile della stipulazione delle Convenzioni di Missio Italia mentre mostra gli spazi della sua documentazione a Chiara Ferretti e Andrea Bonati.

Nel 2005 nasce finalmente la Fondazione Missio per armonizzare la cooperazione missionaria tra le Chiese con le altre forze presenti in Italia e creare così un unico organismo di coordinamento. La Fondazione raccoglie l’Ufficio di Cooperazione Missionaria delle Chiese (i CMD), la direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie e dal 2017 anche il CUM.

È poi intervenuto il giovane Giovanni Rocca segretario del Movimento giovanile missionario, (1972) all’interno delle Pontificie Opere e oggi divenuto Missio giovani. Dopo averci illustrato il cammino degli ultimi anni, ha focalizzato l’attenzione su alcune iniziative come il CO.MI.GI., Convegno dei giovani appena concluso, per formarsi e confrontarsi sui grandi temi di importanza mondiale e la proposta dei Campi missionari per giovani rivolta alle diocesi italiane, che non hanno la possibilità di svolgere esperienze all’estero durante l’estate.

Nel pomeriggio abbiamo colloquiato, sempre con il direttore don Giuseppe e con la sig.ra Annarita Turi, che si occupa delle Convenzioni, moduli per regolamentare in maniera adeguata la cooperazione tra Chiese e una fotografia attuale sulla situazione dei Fidei donum, preti e laici.

È emerso che nel panorama generale è in atto una sensibile calo di vocazioni missionarie presbiterali italiane. Molti sono rientrati e pochi sono partiti, negli ultimi 4 anni, la loro presenza è scesa da 400 a 290 unità.

Una possibilità per arginare il calo è quella di creare missioni inter-diocesane: due diocesi italiane si uniscono per aprire una missione in una terza Chiesa sorella. Per Reggio – come inciso in questo senso – c’è da registrare una collaborazione da poco iniziata con la diocesi di Modena attraverso l’invio di 2 giovani coniugi per un servizio all’Ospedale di Ampasimanjeva in Madagascar.

Si è poi parlato dei tanti laici , giovani e meno giovani, che partono con gli accordi della Convenzione: negli ultimi 5 anni il numero è rimasto stabile, intorno alle 200 unità.

La Convenzione nata nel 2003 è uno strumento molto efficace, di garanzia, specie per i laici, che permette ai singoli di avere una copertura previdenziale attualmente è di 6.000 Euro all’anno.

Per quanto riguarda le collette a cui tutte le parrocchie sono tenute a effettuare – ricorda il direttore nazionale – c’è la Giornata Missionaria Mondiale (penultima domenica di ottobre), il cui gettito è purtroppo in forte calo: nel 2010, in Italia si erano raccolti 10,5 milioni di Euro, ma nell’ultima Giornata Missionaria Mondiale del 2021 solo 5 milioni.

Alla fine di questo intenso giornata ci è stato presentato il prossimo Festival della Missione che si svolgerà a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre 2022. Il primo fu a Brescia nel 2017.

Promosso dalla Conferenza Episcopale Lombarda, dal CIMI (Conferenza Istituti Missionari Italiani) e dalla Fondazione MISSIO, il Festival si svolgerà in una location inusuale teatro di incontri e divertimento del centro di Milano, per proporre spazi di vita, offrire tempi di riflessione e di coinvolgimento attorno agli sviluppi della Missione (evangelizzazione e promozione umana).

L’augurio di don Giuseppe Pizzoli è quello di darci appuntamento al Festival perché diventi una vera festa di tutto il mondo missionario italiano.