Estate in Missione: Sighet- Romania

 

Ciao a tutti e tutte! Il mio nome è Sara e mi è stato passato il testimone per l’ardua impresa di racchiudere in queste righe quella che è stata l’esperienza del campo missionario a Sighet…spero proprio di riuscirci!

Sabato 15 luglio siamo partiti alla volta della Romania (in pulmino, specifichiamo) in 7 volontari accompagnati da 3 frati: Matteo e Felice da Imola e padre Filippo da Fidenza.

Il viaggio è stato interminabile, ma ad attenderci c’erano i sorrisi di chi ci avrebbe ospitato nella casa famiglia Pinocchio: Ioana e Gheorghe insieme ad Alexandra, Mihai e Romeo.

Devo dire che essendo la mia prima volta in missione le sensazioni che ho provato prima dell’inizio del campo erano molto contrastanti: da un lato non vedevo l’ora di scoprire cosa mi attendeva ma dall’altro c’era la paura di non essere all’altezza del compito che mi era stato affidato.

Giusto il tempo di mettere in fila emozioni e pensieri ed eccoci pronti per l’inizio del campo estivo presso la Casa delle Suore Benedettine della Carità…pensate che ad attenderci c’erano più di cento bambini! La mattinata iniziava alle 9.30 con un’ora di catechesi, canti e balli per poi passare alle attività in programma: lezioni di italiano e inglese, laboratori, prove di teatro e danza per lo spettacolo finale e giochi all’aperto; alle 12 era previsto il pranzo e a seguire altre attività fino alle 15.30. Il nostro ruolo all’interno del campo era quello di supportare i giovani volontari rumeni con i bambini durante le varie attività.

Una cosa che mi ha davvero sorpresa è stata l’accoglienza che fin dai primi giorni i bambini ci hanno riservato: nonostante le difficoltà comunicative dovute alle differenze linguistiche (devo dire a volte un po’ frustranti) non vedevano l’ora di giocare insieme a noi. In pochissimo tempo con molti di loro si è creato un bellissimo legame e non vi dico poi quanto è stato difficile salutarli l’ultimo giorno di campo estivo…

Penso che un’esperienza così potente non possa che aver lasciato qualcosa dentro a ognuno di noi e magari scopriremo esattamente cosa a distanza di mesi; ma quello che sicuramente abbiamo portato a casa nel nostro cuore penso sia indelebile: il sorriso di ogni bambino incontrato, ogni abbraccio ricevuto e donato, ogni cinque battuto, ogni “ce faci?” (come va?) pronunciato per cercare un contatto…ma anche tutti quei bambini incontrati che vivono in situazioni difficili e che avremmo voluto in qualche modo aiutare; speriamo in piccola parte di averlo fatto donandogli due settimane piene di gioia e momenti spensierati di divertimento.

Credo proprio siano queste le situazioni che ti fanno capire quali siano le cose importanti della vita e ci auguro di ricordarle nella vita frenetica di tutti i giorni.

Non posso non scrivere qualcosa alla fine di queste righe per esprimere la mia gratitudine nell’aver trovato questi compagni di viaggio: Elena, Federico, Fabio, Samuele, Federico e Alex.

Sono convinta che aver vissuto tutti insieme in casa famiglia ci abbia permesso di conoscerci bene, di vivere tanti momenti di condivisione creando così un gruppo affiatato che ha saputo sostenersi in ogni situazione. Grazie, perché senza di voi non sarebbe stato lo stesso!

Un ringraziamento anche ai frati, che sono state nostre guide in questo “cammino”, discrete ma sempre presenti per accompagnarci in ogni momento, ai nostri “genitori” ospitanti che ogni sera ci hanno sempre fatto trovare un pasto a tavola e ci hanno davvero accolti come fossimo loro figli, e infine ai frati di Sighet, Eugen e Ciprian, presenze instancabili in ogni giorno di campo estivo.