Tutto è connesso: Economia, Ecologia, Società e Chiesa
Domenica 14 marzo si è svolto nel pomeriggio il Convegno missionario diocesano via streaming (per evidenti misure anti-Covid) dal titolo: “Tutto è connesso: Economia, Ecologia, Società e Chiesa” nel quale si è parlato di economia sostenibile nell’ottica della proposta di Papa Francesco di convocare i giovani (studenti ed imprenditori) ad Assisi. All’inizio questo appello al confronto era previsto in presenza nella cittadina di San Francesco per il mese di aprile; poi a causa del Corona virus l’incontro è stato rinviato a novembre, via on-line, e questo non è stato del tutto negativo perché ha dato ai tanti partecipanti dal mondo la possibilità di approfondire e seguire on line i lavori arrivando già preparati sugli argomenti in agenda.
Nell’idea del Santo Padre c’è l’obiettivo di creare nuove economie non per puro spirito di Utopia ma, piuttosto, quello di creare nuovi comportamenti edificanti, che nella Bibbia vengono considerati come la domanda di uno Spirito della Profezia nel senso più alto di questo termine.
Il primo ad intervenire è stato il prof. Leonardo Becchetti, dell’Università di Roma Tor Vergata, il quale ha approfondito termini come quelli di: economia civile, impresa responsabile e finanza etica indicandoli come quell’esperienza di tradurre in pratica oggi la Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) che ha il compito di tradurre l’economia in una missione che coinvolga tutte le persone di buona volontà.
Nel nostro mondo, ha esordito, ci sono delle urgenti patologie: quello della sostenibilità ambientale, la povertà e le disuguaglianze del pianeta, il problema demografico e soprattutto la povertà del “senso del vivere”, soprattutto nel sazio mondo occidentale (nord America ed Europa). Riferito a questa ultima indicazione, ci ha detto che l’uomo vuole rispondere a domande di senso e che non è solo la ricchezza individuale a generare la felicità, ma piuttosto quel senso di soddisfazione che da una vita “spesa bene” e ricca di relazioni e aiuto reciproco.
Nello scendere al concreto ha introdotto il termine di “generatività” come quell’esperienza di economia civile e cittadinanza attiva volta a rendere più umana l’economia.
A tale proposto ha suggerito alcune piste di azione per riuscire a cambiare gli attuali scenari. Il primo di questi è quello che lui ha chiamato il “voto con il portafoglio” cioè il fatto che a determinare la domanda di certe merci siamo noi quando entriamo nel mercato. E non solo in quello fisico ma anche quello finanziario quando si sceglie di acquistare azioni e fondi etici (non solo bond ambientali ma anche quelli che generano bene sociale) e che possono spostare gli stessi indici borsistici.
A seguire sono intervenuti in una tavola rotonda a testimonianze il sig. Alberto Irezabal dal Messico che ci ha riassunto l’esperienza dei contadini del Chiapas che da 20 anni si interrogano su come valorizzare e dare valore aggiunto alla loro produzione di caffè fino a quando questo arriva al consumatore. Sono stati fatti tanti studi e tentativi e anche loro sono arrivati alla conclusione che la felicità si raggiunge non dalla sola vendita del prodotto ma dall’armonia che si crea tra i coltivatori nel contatto relazionale con i consumatori.
E’ stata poi la volta di Marco Righi, giovane imprenditore di Sant’Ilario che ha fondato, insieme ad un amico, la CEO di Flash Battery che produce batterie al litio per ogni tipo di macchinari: questo è considerato come nuova frontiera che nel tempo riuscirà a trasformare il mercato dei motori a scoppio con l’alimentazione elettrica per un minor impatto ambientale.
Infine hanno portato la loro testimonianza dall’Eco Villaggio “Alvador” di San Giovanni di Querciola i loro protagonisti: Giovanni, Silvia con la piccola Anita, poi Sara e Federico. Il tutto è iniziato creando questo gruppo di amici già impegnati nel sociale: dopo qualche anno hanno deciso di concretizzare e sono andati dapprima ad abitare nella canonica di Roncadella per condividere una vita insieme, producendo loro stessi il cibo e allo stesso tempo cercando di rispettare la terra. Poi da qui è nata l’esperienza di un Eco Villaggio a San Giovanni di Querciola: l’idea è sempre quella di una comunità di persone non legate da vincoli familiari ma che singolarmente decidono di vivere insieme, per condividere le tante ecologie, non solo quelle dell’ambiente, ma anche quelle relazionali, come ad es.: il piantumare alberi, gli orti riciclabili, il consumare prodotti a Km 0 o biologici e vivere una economia umana e sociale. I loro punti di riferimento sono il pensiero del sindacalista Chico Mendez ucciso perché difendeva l’Amazzonia e quello di Vandana Shiva vivente ed attiva in India e a livello mondiale per quanto riguarda l’ecologia integrale. Tutto ciò perché, come ha suggerito Sara (una dei membri dell’eco-villaggio) si deve sempre più andare in conformità di quanto dice papa Francesco: che cioé “nessuno si salva da solo”!
Il convegno è stato allietato da momenti di preghiera e musica proposti da ragazzi reggiani dell’Istituto diocesano di musica e liturgia durante i quali sono anche stati letti i 12 punti che i giovani economisti hanno elaborato nell’esperienza di incontrarsi in occasione dell’Economy di Francesco: essi dovranno diventare veri e propri punti fondamentali per creare nuove economie in un mondo post-Covid.
Per il Centro Missionario
Andrea Bonati
I protagonisti
Il convegno di quest’anno segue la riflessione dell’Economia di Francesco, evento promosso da Papa Francesco, per e con i giovani economisti di tutto il mondo. La giornata sarà infatti un’occasione per riflettere sull’economia civile e sugli spunti proclamati ad Assisi, con alcune testimonianze del mondo economico, sociale ed industriale.
Ospite principale della giornata sarà il Prof. Becchetti Leonardo, intervistato da Claudio Barbieri, partecipante ai villaggi e all’evento di Assisi.
Leonardo Becchetti è direttore del Master in Development Economics and International Cooperation dell’Università di Roma Tor Vergata, membro del comitato promotore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e promotore della Scuola di Economia Civile.
Per comprendere meglio il senso della giornata riprendiamo alcune frasi del prof. Becchetti:
Usciremo migliori dalla pandemia? “Dipendera’ dalla qualita’ delle nostre risposte: la crisi ci ha insegnato che dobbiamo stare attenti ai rischi ambientali e sanitari, quindi una ripresa resiliente significa dare preferenza alle attivita’ che danno lavoro e valore riducendo i rischi ambientali e sanitari”.
L’economia civile e’ la “la politica economica fatta di quattro mani, quindi non solo lo stato e il mercato, ma c’e’ assoluto bisogno della cittadinanza attiva e delle imprese responsabili. La pandemia ce lo insegna: non usciamo dal covid-19 senza la collaborazione e le tante azioni di responsabilita’ sociale dei cittadini”.
Dopo l’intervento principale, seguirà una tavola rotonda con esperienze concrete. Interverranno:
Alberto Irezabal, giovane imprenditore messicano, partecipante all’Economy of Francesco;
Marco Righi, imprenditore locale di Flash Battery: Batterie al litio per macchine industriali e veicoli e
l’ecovillaggio “Alvador” di San Giovanni di Querciola, i quali ci racconteranno la loro scelta ed esperienza.