Luciano Lanzoni è tornato in Madagascar
Carissimi tutti, famigliari e amici, Eccomi a casa!
Come sapete sono rientrato, qui in Madagascar, dopo più di due mesi di visite, incontri, fraternità, famigliarità … Avevo voglia di tornare tra queste persone che oggi sono la mia casa, la mia famiglia!
Nello stesso tempo non riesco e non posso non prendere il tempo per ritornare a quella famigliarità e fraternità che ho vissuto con voi nei mesi di novembre e dicembre scorsi.
Voglio dirvi grazie! Grazie per il calore, l’amicizia. Fa bene sentirsi voluti bene! Sentirsi accolti, anche un po’ coccolati, grazie!
Dopo il mio rientro sono state celebrate alcune feste e ricorrenze e alcuni eventi che hanno segnato positivamente la ripresa del mio impegno missionario, comincio proprio dalla giornata di oggi: “giornata mondiale del malato” due cose importanti vorrei sottolineare, la prima il Papa ha voluto che la giornata si celebrasse in una periferia esistenziale a Calcutta in India, terra di Madre Teresa di Calcutta che ha fatto del dono agli esclusi, ai rigettati, alla “spazzatura” il suo canto di lode a Dio: “C’è molta sofferenza nel mondo: fisica, materiale, mentale. La sofferenza di alcuni è da imputare all’avidità di altri. La sofferenza materiale e fisica è quella dovuta alla fame, alla mancanza di una casa, alle malattie. Ma la sofferenza più grande è causata dall’essere soli, dal non sentirsi amati, dal non avere nessuno. Con il tempo ho capito che l’essere emarginati è la malattia peggiore di cui un essere umano possa soffrire” La seconda è quanto scrive il Papa stesso nel suo messaggio per questa Giornata: “«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Queste sono le parole pronunciate da Gesù quando inviò gli apostoli a diffondere il Vangelo, affinché il suo Regno si propagasse attraverso gesti di amore gratuito. In occasione della XXVII Giornata Mondiale del Malato la Chiesa, Madre di tutti i suoi figli, soprattutto infermi, ricorda che i gesti di dono gratuito, come quelli del Buon Samaritano, sono la via più credibile di evangelizzazione. La cura dei malati ha bisogno di professionalità e di tenerezza, di gesti gratuiti, immediati e semplici come la carezza, attraverso i quali si fa sentire all’altro che è “caro”.”. Di fronte all’insegnamento del Papa ci sentiamo incoraggiati a continuare nel nostro servizio, a farci prossimo delle persone che ogni giorno incontriamo nel nostro cammino! Ci sentiamo sostenuti a continuare a spenderci per i più piccoli e esclusi … per me, oggi, sono i disabili di Mananjary; le persone in difficoltà economica, sociale, famigliare di Manakara; gli ex-detenuti e i malati di Ambositra.
La scorsa settimana la celebrazione della Festa della Luce, la candelora, legata alla festa delle persone “donate” a Dio ha maggiormente sottolineato quello che è l’impegno che ci – mi, deve contraddistinguere: “Ecco la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio, visione profetica che rivela quello che conta. Quand’è così fiorisce e diventa richiamo per tutti contro la mediocrità: contro i cali di quota nella vita spirituale, contro la tentazione di giocare al ribasso con Dio, contro l’adattamento a una vita comoda e mondana, contro il lamento – le lamentele! –, l’insoddisfazione e il piangersi addosso …. È incontro vivo col Signore nel suo popolo. È chiamata all’obbedienza fedele di ogni giorno e alle sorprese inedite dello Spirito. È visione di quel che conta abbracciare per avere la gioia: Gesù”. E ancora, il Papa, proprio per sottolineare l’impegno e la necessità di vivere con coerenza la propria chamata ad andare e a fruttificare là dove il Signore ci ha chiamati ci stimolava attraverso la preghiera del mese di ottobre, il mese di preghiera per le missioni, e chiedeva: “Con la loro preghiera, povertà e pazienza, i consacrati sono essenziali per la missione della Chiesa. Abbiamo bisogno più che mai della loro dedizione totale all’annuncio del Vangelo. Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario e preghiamo perché i consacrati e le consacrate risveglino il loro fervore missionario e siano presenti fra i poveri, gli emarginati e coloro che non hanno voce.” Di fronte a tutti questi richiami, è un “piacere” l’essere tornato qui tra queste persone che più di tanti altri rispondono agli stimoli che il Papa ci dà.
Come srivevo prima questo mese, dopo il mio rientro qui in Madagascar, è stato ricchissimo di eventi. Qui si è insediato il nuovo Presidente della Repubblica, questa volta, dopo tanti anni, in modo pacifico e democratico. Il nuovo governo è già al lavoro e ci si augura che il Paese possa veramente decollare sia dal punto di vista economico che sociale …. il Papa ha incontrato i giovani a Panama e siglato un documento di portata mondiale con i fratelli mussulmani …
Tutti questi eventi hanno un peso importante non solo per l’umanità ma in particolare per noi qui, ci chiedono di impegnarci in profondità, con radicalità e schiettezza.
Sono contento di essere qui, di potermi ancora mettere in gioco, con questi giovani, con i fratelli mussulmani, con i poveri e i piccoli per potere assieme a loro costruire una società più rispettosa di tutti!!
Ciao ancora a tutti.
Durante i mesi di permanenza in Italia ho potuto incontrare tanti, non sono riuscito ad incontrare tutti, come avrei desiderato! Sento che in questi piccoli che sono chiamato a servire sto comunque incontrando tutti perché vi sento vicini, amici, fratelli e sorelle!
Un abbraccio, Luciano
Mananjary 11 febbraio 2019