Ricordati di vivere

 

Oramai tutti sanno che l’attesa della mia partenza per il Madagascar è stata molto lunga. In quel periodo, più che il continuo posticipare la data del volo, ciò che mi ha davvero messa in crisi, mi ha scoraggiata e ha messo in discussione questa scelta è stata la notizia della morte di Luciano Lanzoni. Nonostante fosse carpigiano come me, ed avessi sempre sentito parlare di lui, non l’avevo mai conosciuto di persona.

Ogni volta che raccontavo di dover andare in Madagascar, precisamente a Manakara, tutti erano entusiasti perché dicevano che c’era Luciano, quindi sarei stata in una botte di ferro. Per questo mi sentivo tranquilla e curiosa finalmente di poterlo conoscere.

Sono trascorsi 7 mesi da quando sono arrivata in quest’isola rossa. Non ho incontrato “fisicamente” Luciano, ma qui in Madagascar ho continue occasioni di conoscerlo, attraverso i racconti di Enrica, Don Simone, Don Luca di RTM, dell’ospedale di Ampasimanjeva e delle suore sud-americane. Approfondisco la sua conoscenza in ogni luogo dove lui ha fatto “missione” grazie, soprattutto, ai i racconti della gente malgascia. Lo ritrovo nei progetti e nei centri da lui realizzati che sono luoghi in cui Luciano ha vissuto nella pienezza. Vedendo tutto il lavoro che stanno svolgendo coloro che proseguono la sua opera, mi chiedo come facesse a fare così tante cose e sicuramente la risposta si trova nella grande generosità di Luciano e nel suo desiderio di aiutare più gente possibile.

Pochi giorni fa abbiamo organizzato 2 giornate dedicate a lui, svolte alla “Ferme”, la fattoria in cui viveva negli ultimi anni. Sono stati giorni particolari, belli e diversi tra di loro.

Il 18 giugno, per l’anniversario della sua morte, è stato organizzato un incontro più raccolto, con poche persone in cui c’erano i Servi della Chiesa e l’equipe missionaria. Abbiamo fatto un piccolo pellegrinaggio ricostruendo la sua vita e dopo aver partecipato alla Messa, abbiamo pranzato insieme. Il 25 giugno, invece, sono state organizzate varie attività aperte a tutti, in sua memoria: una corsa, una camminata, una partita di calcio e un torneo di bocce. E’ stato predisposto il trasporto per le persone che non riuscivano ad andarci a piedi. Quella del 25 giugno è stata una giornata intensa, emozionante, lunga, ma anche molto divertente. Dopo la camminata e la corsa c’è stata la Messa alla fine della quale chi voleva poteva condividere e raccontare qualcosa di Luciano. Hanno parlato così tante persone che se non avessimo dato un tempo limite saremmo andati avanti tutta la giornata a sentire i loro racconti. Abbiamo poi distribuito il pranzo a tutti: un super panino lungo con dentro pasta, macinato e verdure. Anche questo momento è stato peculiare e anche grottesco: bisognava coordinarsi bene perché c’erano persone ovunque.

Infine la giornata si è conclusa con le premiazioni che hanno visto tutti molto contenti poiché i premi pensati da Enrica erano veramente molto belli, c’erano anche dei buoni da utilizzare in un negozio di alimentari. Questa è stata la prima, speriamo di tante altre edizioni.

Tutto il giorno, soprattutto durante la camminata, mi ha risuonato nella testa una canzone che avevo ascoltato per la prima volta la sera prima. La canzone è: “ricordati di vivere” di Jovanotti.

“Quel momento magico dopo i preparativi in cui la barca prende il mare e ci si sente vivi, è un testimone complice invisibile..ricordati di vivere

Se anche ti restasse solo un attimo…ricordati di vivere, come se fosse sempre l’ultimo battito, ricordati di vivere…

Quelli che riempiono lo spazio dove vivono di cose che non occupano spazio e respirano la voce forte e pronta a darsi come un dono e poi le storie e le parole che si intrecciano ai silenzi del mondo…

E poi amici che fanno memorabile la vita che si trasmette agli altri come un contagio e non passa più anche se muori e rimane sempre in circolo attraverso gli altri cuori.”

Le parole di questa canzone sono super azzeccate e mi hanno aiutato a descrivere questi giorni di preparativi. Esse rappresentano le sensazioni che mi hanno trasmesso le storie su Luciano: è stato come un invito a svegliarmi dalla mia pigrizia e ogni tanto dal mio piangermi addosso ricordandomi della bellezza e della fortuna che non tutti hanno di poter scegliere di vivere in un certo modo. Grazie, grazie, grazie a chi ha pensato e ha partecipato a queste due giornate di condivisione, necessarie, stimolanti ed emozionanti.

Camilla Lugli
Manakara, Madagascar
2 agosto 2022