Ottobre missionario – Sierra Leone

 

Sierra Leone, settembre 2020

Carissimi Amici,
In mezzo a tutta questa marea di instabilità che il mondo sta vivendo, vi porgo i saluti desiderando con tutto il cuore che possiate star bene voi e i vostri cari.

Credo sia la prima volta che, dopo tanti anni, l’umanità è unita dallo stesso dolore, e nonostante questo, essa abbia ora anche la stessa speranza. 
Il COVID 19 è un virus che ci ha mostrato quanto siamo fragili, ha anche messo in luce i nostri difetti come esseri umani ma allo stesso tempo ha mosso tanti cuori per stringere la mano ai più sfortunati.
In Sierra Leone, abbiamo vissuto la pandemia in un modo diverso da voi. All’inizio, quando lo abbiamo saputo, certo abbiamo tremato….  perché veniva immediatamente alla nostra memoria la tragica esperienza dell’Ebola. Questa volta ci è sembrato tutto molto più serio, tanto da far crescere una forte preoccupazione: se questo virus sta colpendo così duramente l’Europa, come sarà qui?

Mentre i giorni passavano e ci giungevano vostre notizie, abbiamo pregato intensamente per la vostra salute e anche perché si riuscisse ad ottenere al più presto il controllo di questo virus. Purtroppo, abbiamo sentito quello che non volevamo: tutto si è trasformato in una PANDEMIA mondiale.

Il governo della Sierra Leone, come tante nazioni, ha chiuso l’unico aeroporto pur senza avere casi. Sfortunatamente ha chiuso anche le scuole, poi chiese e moschee.
Non avremmo mai immaginato cosa poi sarebbe successo!
Il COVID 19 è stato solo un’ombra per la Sierra Leone, che ha spezzato la fragile economia e ha messo a nudo le gravi e profonde differenze politiche che già esistevano e che tutt’ora dividono il Paese.
Con la chiusura dei porti molti prodotti hanno smesso di entrare nel Paese, determinando l’aumento dei loro prezzi; il riso, che è per noi l’alimento essenziale quotidiano, è diventato inaccessibile a molti. Grazie a Dio abbiamo continuato a ricevere aiuti che sono stati usati per acquistare riso, spezie, olio e latte con la volontà di aiutare i più vulnerabili, anche se a dire il vero in tempi come questi è difficile discernere chi è vulnerabile.

Dato che le ragazze non andavano a scuola, esse venivano mandate al mercato per vendere tutto il necessario per sostenere le loro famiglie. Nel frattempo, il ministero dell’istruzione preparava le lezioni via radio che purtroppo, visto le circostanze del paese, non potevano essere seguite dalla maggioranza perché pochi hanno la radio e quasi nessuno ha l’elettricità. Di conseguenza i bambini restavano a casa però per svolgere le faccende domestiche, lavorare nei campi e ovviamente andare al mercato.

Le suore, responsabili delle scuole, hanno dovuto usare la creatività cercando di convincere le ragazze a studiare e a rimanere a casa. È stata una bella sfida.
Ora ci stiamo preparando per iniziare il nuovo ciclo scolastico. Abbiamo visto persone partecipare all’iscrizioni delle loro figlie con grande dedizione ed entusiasmo.
All’asilo, come ogni anno, ci sono state delle persone che, per iscrivere i figli, hanno dormito all’esterno in modo da assicurarsi un posto; la primaria ha visto anche l’aumento delle ragazze che vogliono entrare. Non è stato possibile ammettere tutte le richieste; purtroppo le classi sono quelle che sono e non riusciamo ad ospitare tutti.
È interessante vedere come la Sierra Leone cominci ad assumersi la responsabilità dell’istruzione, passo dopo passo…
Le lezioni della scuola materna sono già iniziate il 15 settembre, per le elementari e le medie inizieranno il 5 ottobre.
C’è grande attesa attorno al rientro in classe; speriamo che sia un anno scolastico molto fruttuoso.

Grazie per aver continuato a collaborare con la missione; quest’estate ci sono particolarmente mancati il sorriso aperto dei bambini e la mano che si protende verso di loro che, con affetto, desiderano restituire il gesto immediatamente; così come i capelli lunghi che le bambine non si stancano mai di pettinare e la presenza di tutti quei giovani pieni di gioia ed entusiasmo capaci di farci pensare e sperare che il mondo può cambiare

Speriamo con tutto il cuore di poterci incontrare continuammo ad essere uniti nella preghiera per condividere la gioia di essere chiamati a creare UNITÀ, facendo così potremmo continuare l’opera che altri hanno già iniziato diventando anche noi “Tessitori di fraternità”!
Approfittiamo per chiedere le vostre preghiere per la situazione che il popolo del Messico sta vivendo.

Missionarie Clarisse del SS. S.

Sr. Adriana mc in Sierra Leone