Natale in Albania

 

Nel Vangelo si veniva chiamati uno per uno 
Si rispondeva uno per uno 
Ma si partiva insieme
M.Delbrêl

Quando mi hanno chiesto di scrivere una lettera, un resoconto della missione in Albania appena vissuta, ho provato a fare una narrazione degli eventi, dei servizi svolti, delle persone incontrate e delle cose viste ma non riuscivo a finire di scrivere una frase che non terminasse con un grazie al Signore o alle tante persone che si sono prese cura di me in questo periodo. Così ho deciso di testimoniarvi questa mia esperienza ringraziando  chi con tanta gratuità ha reso possibile e speciale questa missione.

Un grande grazie va a Suor Maria e Suor Rita vere testimoni di Gesù con la loro vita, nella Carità. Le ringrazio perché mi hanno insegnato cosa significa prendersi cura dell’altro. Le ringrazio per aver accolto me e Federico e aver condiviso con noi un pezzettino della loro vita quotidiana, della loro casa e del loro servizio d’amore verso gli ospiti. Le ringrazio per i tanti bei momenti passati insieme: le risate, i momenti di preghiera, le condivisioni e le belle mangiate di natale e capodanno. Le ringrazio per averci pazientemente ripetuto le solite parole in albanese, che erano utili per comunicare con gli ospiti, ma che puntualmente ci scordavamo. Le ringrazio anche per averci umiliato a Pinnacolo, la rivincita sarà un ulteriore scusa per farci tornare.

Ringrazio gli ospiti della CdC per essersi presi cura di me e avermi accolto in casa loro. I primi giorni ero convinto di essere io ad aiutare loro o ad insegnargli qualcosa ma più i giorni passavano più mi accorgevo che ognuno di loro con i propri modi si prendeva cura di me.

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Ringrazio la Rejina e l’Emrika per avermi mostrato la semplicità della fede e della vita.La gioia nel giocare a palla o nel ballare mentre si lavano i piatti e nel donare affetto ad un perfetto sconosciuto, è stata per me testimonianza e insegnamento di cosa voglia dire avere occhi semplici e accesi di gioia.

“ La lampada del tuo corpo è l’occhio, perciò se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso;Mt 6,22.

Ringrazio Fabijan ragazzo della CdC di cui io e Federico ci occupavamo dandogli da mangiare e cambiandolo. Lo ringrazio soprattutto per l’affetto che ci ha dimostrato ogni volta che gli davamo un po’ di attenzione. Mi ha fatto sentire amato. Era molto difficile capirlo e comunicare con lui ma una cosa era certa, quando era contento lo si vedeva lontano un miglio. E quando fabijan era contento? Quando lo andavamo a svegliare,lo mettevamo a letto o gli davamo da mangiare. In quei momenti semplici e anche abbastanza scontati per molti, lui sprizzava gioia da tutti i pori. Abbracci, baci e sorrisi. Essere felici perché due persone che non conosci condividono con te le cose più automatiche e scontate della vita. Grazie Fabijan per avermi insegnato cos’è la felicità.

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Ringrazio Don Mark e Mons.Simon, per l’accoglienza calda e generosa seppur fortemente condizionata dal Covid. Grazie per il vostro esempio di pastori che si sanno prendere cura anche delle pecore più piccole e ammalate. 

Grazie a tutta la comunità ,che pur non avendo incontrato, ha lasciato intravedere una chiesa giovane, con una fede viva che prova a rinascere dopo anni di sofferenze a causa del regime comunista.

Ringrazio il mio compagno di viaggio Federico Cavazzuti, per le tante ore passate insieme tra piatti da lavare, vestiti da stendere, pulizie di ogni genere, missioni a buttare il pattume, cambiare e dar da mangiare a Fabi, belle chiacchierate e tante risate. Grazie per avermi insegnato l’importanza del conoscere, della lettura e della ricerca della verità e della giustizia. 

Ringrazio la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla per il supporto e per la vicinanza in ogni momento, mi sono sentito parte di una chiesa e di una grande comunità che ci sosteneva e pregava per noi. Grazie in particolare a Marco Bernini e al CMD per il sostegno e la vicinanza nei confronti miei e di Federico. Grazie a Don Alessandro Ravazzini che non è potuto partire ma che con il suo ritiro su San Giuseppe, le chiamate e gli scherzi con Alexa ci ha dato una gioiosa vicinanza.

Ringrazio Dio 
Per avermi donato la grazia di poter sperimentare a tempo pieno due realtà a me estranee come la Casa della Carità e l’Albania. Lo ringrazio per avermi donato questa esperienza in un tempo particolare come quello della Pandemia da Covid-19,che mi ha obbligato a stare sempre e solo in Cdc e poter così viverla a tutto tondo. Ringrazio il Signore per avermi fatto conoscere Suor Maria e Suor Rita vere seguaci e testimoni di Cristo nella Carità. 
Ringrazio il Signore per avermi mostrato il cammino di due chiese sorelle che si aiutano a vicenda in pieno stile evangelico.
Grazie Dio mio per avermi donato il Natale più autentico della mia vita,
in continuo contatto con Gesù.

Luca Saccomanno

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