La missione in Rwanda
oggi in breve
Oggi la presenza della Diocesi di Reggio Emilia in Rwanda è caratterizzata dalle tre Case Amahoro, quasi autonome e a totale conduzione locale. Sono situate nelle parrocchie di Mukarange, Kabarondo e Bare, tutte nella Diocesi di Kibungo. Queste Case, fondate sul servizio ai più piccoli, sono delle vere e proprie famiglie allargate, dove i responsabili e i volontari accolgono e vivono con le persone bisognose, senza distinzione di etnia.
Don Viateur Bizimana, che nel 1995 collaborò con don Luigi Guglielmi all’apertura della prima casa, svolge tutt’oggi il compito di guida spirituale delle Case, accompagnando il cammino delle volontarie “permanenti” che prestano lì servizio. A don Viateur, che in passato ha soggiornato a Reggio come Fidei donum per due anni di studio e di servizio pastorale, è stato chiesto di aprire questa nuova fase di progressiva autonomia anche in campo economico dell’intero progetto.
Storia
Il Rwanda e la missione
All’indomani del genocidio del 1994 la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla avviò in Rwanda, nella Diocesi di Kibungo, il progetto “Amahoro” (pace, in lingua kinyarwanda). Su iniziativa di don Luigi Guglielmi, all’epoca direttore della Caritas diocesana, si aprì la prima Casa di accoglienza “Casa Amahoro”.
La Diocesi di Reggio aveva dagli anni ’70 legami con il Rwanda. Gruppi di volontari si recavano per il servizio alla missione di Padre Tiziano Guglielmi, fratello maggiore di don Luigi. Dopo la morte improvvisa di Padre Tiziano, avvenuta nel maggio 1980 a causa di un incidente aereo, il Gruppo Missionario “Amici del Rwanda P. Tiziano” ha continuato a recarsi nel paese costruendo a Munyaga, nei pressi di Rwamagana, un Centro di Sanità e un complesso scolastico intitolato alla volontaria reggiana “Aurora Giovannini”.
Don Luigi, pochi mesi dopo il genocidio si recò in Rwanda ed insieme al Vescovo di Kibungo volle fornire un aiuto al Paese devastato dalla guerra civile.
Decisero così di realizzare un progetto quale segno di speranza, di riconciliazione e di condivisione con la popolazione e la Chiesa rwandese.
Furono coinvolte anche le Case della Carità che inviarono le prime suore e alcuni volontari. Fin dall’inizio la vita della comunità fu caratterizzata da una forte dimensione di preghiera, di sobrietà e di condivisione quotidiana con le persone del luogo.
Situazione attuale
L’ultima volontaria che ha prestato servizio nelle Case è stata Maurizia Barbieri, rientrata a ottobre 2016 dopo circa due anni di permanenza. I tanti volontari partiti negli anni hanno operato cercando di coinvolgere sempre le comunità locali, le parrocchie e i volontari rwandesi.
Nel gennaio 2019 la visita del Vescovo Massimo Camisasca a Mons. Antoine Kambanda, da pochi mesi Vescovo di Kigali, ma amministratore apostolico della diocesi di Kibungo, ha consolidato la collaborazione fra la Diocesi di Reggio Emilia -Guastalla e quella di Kibungo stessa.
Il desiderio di don Luigi continua a prendere forma e la missione comincia a camminare sulle proprie gambe. Le Responsabili permanenti delle tre Case Amahoro, sono attualmente 9, tutte donne, che assicurano la custodia degli ospiti e la presenza regolare dei volontari rwandesi.

