Lavori in corso!

 

Da molti anni sono prete e nella storia del mio ministero quasi sempre ho convissuto con muratori, architetti, geometri, carpentieri, imbianchini, falegnami, ingegneri: opere nelle chiese, oratori, canoniche, seminário,  ricostruzioni post-terremoto, cappelle cadenti da restaurare e cosí via…  Mio malgrado, e in contrasto con considerazioni che facevo e scrivevo sul ministero del prete, mi ritrovavo a dover accompagnare continuamente opere di muratura.  A partire dal primo giorno del ministero quando ho incontrato il parroco di Boretto don Walter (il nostro primo incontro) tra le macerie della cupola di Boretto da poco crollata e continuando nei piú di trenta anni di ministero, ricordo solo alcuni mesi senza qualche lavoro riguardante chiese e varie strutture parrocchiali.  Da questo punto di vista molti amici preti hanno uma storia simile alla mia.
E ora, nel cuore dell’ Amazzonia?  Da quando siamo arrivati a S.Antonio do Içá, i muratori non hanno smesso di ‘perseguitarci’, avendo subito affrontato una ristrutturazione necessaria in molti luoghi dela casa parrocchiale ( non il tetto: quando piove con intensitá entra l’acqua da varie parti); abbiamo dovuto ristrutturare e costruire parte dell’altro edifício parrocchiale che ha sale di incontro, di catechesi e lo spazio della cucina.  La chiesa aveva bisogno di essere tutta tinteggiata; inoltre stiamo aiutando la costruzione di cappelle delle comunitá sul fiume.

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E ora, in cittá, nelle comunitá dove opero prevalentemente, che cosa abbiamo? Vari cantieri aperti!

  1. Un edificio semi-crollato nel retro dela casa parrocchiale, che era usato anni fa per i francescani in formazione. Ora stiamo costruendo due stanze per ospitare quando avremo necessitá, e per dormire (per me): nella piazza di fronte alla canonica abbiamo una discoteca all’aperto, il venerdí sera, sabato e domenica che mi infastidisce molto, sia per il volume alto, che per la pessima qualitá della musica e del cantante che grida senza alcuna grazia, che per il gruppo di ubriachi e drogati che gridano e litigano, specialmente il sabato notte. Spostandomi all’interno del giardino e con muri maggiori, forse riusciró a dormire in pace anche nel week-end, chissá.
  2. La chiesa di “Nossa Senhora da Saúde”, che aveva bisogno dela copertura del soffitto (sotto la lameira del tetto) e di due sale, per la catechesi e la sacristia e di rifare parte del presbitério, mettere lampade nuove, tinteggiare. Dopo molto tempo, il lavoro é a buon punto, anche se non concluso.
  3. La cappella della comunitá del Bambino Gesú, la piú lontana dal centro; in realtá é una zona che non ha mai avuto uma comunitá cattolica e non abbiamo ancora una comunitá organizzata; per ora la unica attivitá é la celebrazione della messa ogni 15 giorni nella casa di una famiglia, frequentata da poche persone. La chiesetta ora há giá la struttura di mattoni.
  4. La cappella di Santa Chiara; avevamo il terreno e da molto tempo la intenzione di costruire, e siamo molto in ritardo. La costruzione comunque é iniziata, con le fondazioni e una prima parte di muro, ma é solo un inizio. A motivo della situazione metereologica ( terreno fradicio per la pioggia) e le poche persone disponibili ad aiutare, siamo ancora lontani. Siamo in um bairro molto grande, e quasi nessuno frequenta la comunitá cattolica. 
  5. Comunitá di San Giuseppe. La chiesa é stata costruita, ma non conclusa; lavoro urgente é ora sistemare la parte di cortile che é terra ( cioé fango per molta parte dell’anno) e sarebbe il luogo di incontro per la festa del patrono – per loro molto importante-. Pensavo di fare uma piazzetta di cemento, cosí ci sarebbe anche la possibilitá di un campo di pallavolo e calcetto.  Poi avremmo la necessitá di costruire sale per la catechesi, per incontro con i Giovani e altri incontri. Non abbiamo ancora sale comunitarie a parte la cappella e ho promesso che mi impegneró per aiutarli in queste costruzioni.
  6. “ Nossa Senhora de Guadalupe” : una piccola la cappella nella comunitá indígena di San Salvador. Per ora abbiamo il progetto di sistemare la cappella, chiudere la parte frontale perché é aperta e quando non ci sono nuvole il sole infastidisce molto. Manca poi un deposito per il materiale della comunitá, una sacristia, uno spazio per la catechesi e incontro com i giovani.
  7. Bairro “Taboca”; non abbiamo una comunitá qui e la maggioranza delle famiglie sono cristiani evangelici di diverse chiese. Ho visto un piccolo spazio comunitário, cioé é possesso degli abitanti del bairro, cadente e con la necessitá di ristrutturazione per poter far qualcosa. Pensavo di sistemarlo un pó per poterlo poi usare anche con qualche iniziativa per le poche famiglie cattoliche  ( rosario, catechesi…) re se gli  ‘evangelici’ non creano impedimenti.  

Amazzonia don burani feb 2022 7Sette cantieri aperti contemporaneamente; e con la prospettiva di altri, perché vorremmo tentare di avere uno spazio cattolico in altri bairros ( quartieri) dove ancora manca  un luogo di incontro comunitário.

Le chiese protestanti e soprattutto le chiese/sette neopentecostali sono assai diffuse da noi, e aprono edifici in tutti i luoghi, cosí che la gente partecipa; sono ormai molto piú i protestanti ( e affini) che non i cattolici, anche per questa loro maggiore azione missionaria capillare.

La comunitá é comunione di persone, quindi il luogo materiale di incontro non sarebbe importante; e invece é importante!  Ci incontriamo anche nelle case, e questo é bello, ma non é sufficiente; la maggioranza delle famiglie vive in case povere, strette, solo con lo spazio necessário per chi vi abita, ma con poca possibilitá di accogliere altri e questa é una difficoltá. Di conseguenza é importante costruire un edifício comunitário, sufficientemente ampio e che sia di tutti.
 Inoltre succede anche questo: la celebrazione é in una famiglia, ma chi vota um partito diferente da quello della famiglia che ospita,  non va; molte volte ci sono litigi tra famiglie, quindi ci si esclude a vicenda… ecco perché uno spazio di tutti, comunitário e non di una sola famiglia, aiuterebbe il formarsi di una comunitá – chiesa. É la mostra realtá.

Questo per rendervi partecipi delle nostre occupazioni e pre-occupazioni e rendere conto di come vengono (anche) impiegati gli aiuti che ci mandate.

Grazie a tutti, don Gabriele Burani

Santo Antonio do Içá, Amazonas, 15 febbraio 2022 

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