Dentro al percorso “Casa Comune”
Siamo partiti verso la Val di Susa!!! Abbiamo sentito l’affetto, l’accompagnamento di tanti e la benedizione!
Nel pomeriggio siamo arrivati a Bardonecchia: Silvia, volontaria del rifugio “Massi” di Oulx, ci accoglie all’Alveare! …struttura confiscata alla mafia ed oggi luogo a servizio della comunità e di tanti gruppi, soprattutto di giovani. Promuove la socialità e sostiene con energia l’ambito educativo. Qui alloggiamo in questi giorni!
Scatto di questa notte a Claviere.
Abbiamo raggiunto il confine sperando di incontrare i migranti in procinto di incamminarsi verso la Francia, ma non abbiamo incontrato nessuno. L’autobus di linea delle 19.45 non fa più tappa a Claviere ed era la corsa d’orario utilizzata dai migranti per raggiungere Claviere da Oulx. Ora sono costretti a salire alle 10.30 del mattino. É molto più probabile essere visti quando ci s’incammina nelle ore di luce. Qualcuno aspetta la sera e il buio sfidando l’attesa e il freddo. La soppressione dell’unica possibilità di spostamento è l’ennesimo tentativo per rallentare, ostacolare e demotivare i fratelli e le sorelle migranti.
Nonostante tutto in questo momento qualcuno è in cammino su questa montagna e sotto questo cielo stellato.
Non é tanto freddo e di neve non ce n’é molta. Stanotte al rifugio di Oulx dormono 11 persone.
Ringraziamo il Signore per questi primi passi!
Oggi bella giornata di sole, intensa e “diversificata”
Ci siamo divisi in tre gruppetti: 5 di noi hanno cercato e testato uno dei sentieri tra i monti percorsi anche dai migranti; in 7 siamo stati al Rifugio Massi ad Oulx e in 3 si sono impegnati ad incontrare alcune persone per organizzare la serata del 12 marzo, dentro al percorso “Casa Comune” della Famiglia Comboniana.
Loro hanno incontrato don Luigi Chiampo, Michele della Croce Rossa, Luca Guglielmetto e Miriam dell’associazione di volontariato “Pulmino Verde” che si occupa di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’immigrazione. L’organizzazione é work in progress…
Chi ha camminato ha incrociato per un piccolo tratto anche i ragazzi migranti. Affiancarli é sconveniente e rischioso, si dà molto nell’occhio. Si sono imbattuti sia gli uni sia gli altri nella polizia. I giovani “migranti” sono stati respinti mentre i giovani “italiani” hanno mostrato la carta d’identità e sono andati dove hanno voluto!
Al Rifugio, invece, siamo arrivati stamattina alle 9.30.
Lì ci hanno accolto Silvia, Giorgio e Lavdosh (i due operatori di turno, oggi di 12 ore).
Abbiamo visto partire ed accompagnato alcuni ragazzi per il viaggio che li attendeva. Giacche a vento, scarponi impermeabili, cuffia e zaino insieme a tanta forza, desiderio determinato e speranza! “Ciao!”, “Arrivederci” con la mano aperta in alto..
Effettivamente é stato un arrivederci per tutti e 7 i ragazzi (afghani, pakistani, ghanesi, iraniani)che stamattina sono partiti perché sono stati respinti dalla gendarmeria francese quindi nel tardo pomeriggio, accompagnati dal personale della Croce Rossa, sono rientrati al rifugio. Qualche volto più provato, altri ancora fiduciosi nel ritentare i prossimi giorni e tutti certi di essere accolti con calore e premura al Rifugio.
Durante il giorno abbiamo spostato letti e materassi, fatto lavatrici e steso, suddiviso e ordinato indumenti di ogni genere ed accessori nei magazzini e trascorso un po’ di tempo con i due o tre ragazzi arrivati per la prima volta nel primo pomeriggio al Rifugio. Spaesati, dimessi ma disponibili a stare un po’ insieme, suonare la chitarra e scambiare qualche parola e piccoli racconti.
Giorgio, l’operatore, dice:”i ragazzi sanno che questo é un luogo sicuro. Noi non chiediamo nome, cognome, foto, provenienza, identità, amicizie.. noi siamo qui! E loro anche con e come noi”.
Grazie Signore per l’intreccio di vite in cui ci hai un po’ immerso oggi facendoci sentire realmente fratelli perché con gli stessi bisogni, desideri e sogni!
“L’amore per gli altri è il loro domani: energia sconfinata cui la morte sussurra solo ciò che proclama la vita.” Eccoci rientrati a casa. Questo verso è tratto da una poesia che ci ha accompagnato in questi giorni. Difficile però trarre già delle conclusioni, troppa vita in pochi giorni. Possiamo però condividere alcune immagini che ci hanno smosso: caviglie gonfie, sguardi spenti, la stanchezza .. ma anche la perseveranza di chi continua a camminare perchè ha un obiettivo da raggiungere, delle persone da ritrovare, o perchè non ha o non vede altra scelta .. l’impegno di tanti amici conosciuti a settembre e di nuovi che, nonostante le tante contraddizioni e i bastoni tra le ruote che spesso si ritrovano ad avere, continuano a credere in ciò che fanno; i sorrisi, a volte forse autentici, a volte forse per mascherare l’ennesima delusione di vedersi respinti; ragazzi troppo giovani, che stanno vivendo la propria adolescenza camminando da un continente all’altro .. e tanto altro, che speriamo di potervi raccontare col tempo. Per ora continuiamo a portare nel cuore e stare vicini con la preghiera, nell’attesa di poter tornare concretamente a prendere a queste vite ferite.