Il seme di 25 anni fa è diventato fiore
Carissimi tutti,
Vi scrivo due righe in questo tempo Pasquale. Siamo sempre in pandemia, e il Brasile purtroppo è il paese che attualmente sta soffrendo di più; sembra che dal governo federale ci sia stata una volontà di non curarsi del pericolo che la pandemia comporta, e non si è stati coesi nelle misure di distanziamento e igieniche. In questo momento gli ospedali sono tutti pieni e manca alle volte anche l’ossigeno e alcuni farmaci indispensabili per la respirazione meccanica. Un vero caos! Speriamo che la vaccinazione possa aiutare a spegnere il fuoco di questo virus.
Per quanto riguarda la Casa della Carità siamo stati tutti vaccinati, grazie a Dio, la vigilanza sanitaria ha tenuto conto della vulnerabilità dei nostri ospiti. In questi giorni siamo in festa, 25° di apertura della Casa; celebriamo un anno giubilare con diversi appuntamenti. Il vescovo Dom Estevam ha celebrato la messa la domenica della Divina Misericordia, trasmessa nel canale della diocesi, l’11 di aprile. Il vescovo ci ha tenuto a presentare ciascun ospite, le sorelle e i volontari. Era presente anche il vescovo emerito dom Andrè e il parroco pe. Antonio. Abbiamo preparato la festa, sempre con i mezzi social: il venerdì con una preghiera del Rosario, il sabato con alcune testimonianze per ricordare questi 25 anni di presenza, qui in Ruy Barbosa. Quel seme piantato 25 anni fa è diventato una pianta che fa foglie, fiori e frutti; gli agricoltori che siamo noi delle volte ci lamentiamo, ma dalla risonanza della festa abbiamo colto come questo popolo di Dio abbiamo riconosciuto la presenza del Signore, in particolare nei poveri, e ci ha mostrato molta gratitudine. In questo tempo abbiamo accolto Mateus, un ragazzo autistico di 23 anni, era custodito dal papà, ma ultimamente per il vizio dell’alcool non riusciva a tenerci dietro bene. Il papà adesso è nel progetto “Levanta-te”, una comunità terapeutica qui di Ruy Barbosa. Mateus ci ha sorpreso dopo i primi giorni di conoscenza, si sta rivelando una bella presenza., si è inserito bene.
Come chiesa di Ruy Barbosa, abbiamo fatto in presenza, la messa Crismale nel monastero cistercense de Jequitibà; nell’occasione dom Estevam completava 7 anni di ordinazione episcopale.
In questi mesi, il vescovo nuovo ha cercato di riorganizzare alcune attività della Diocesi partendo dall’aspetto economico; lui dice sempre che non ha gli amici che aiutano come aveva dom André, il vescovo del Belgio suo predecessore. Poi si è occupato del seminario minore che è stato riattivato e ha lanciato il progetto “di una nuova vocazione per ogni comunità”. Per la pastorale vuole cercare di rinvigorire l’annuncio missionario alle persone che sono lontane; in questo senso vorrebbe suddividere le parrocchie più estese. A me, ha chiesto all’inizio di quest’anno due cose: interessarmi della comunità terapeutica Levanta-te, e poi di iniziare una nuova parrocchia qui in Ruy Barbosa.
Così adesso faccio due giorni della settimana nella comunità Levanta-te; la mia presenza è di accompagnamento spirituale ai 13-14 uomini presenti in questo momento; il progetto ha come obiettivo portarli alla sobrietà; seguendo il metodo di Alcolisti Anonimi. Pilastri della terapia sono il lavoro, la disciplina comunitaria e la fede alimentata dalla preghiera. Si legge tutte le mattine il vangelo del giorno; poi c’è un altro momento di preghiera alle 14,00 e alla sera prima di cena il rosario. Con la mia presenza, dico una messa una mattina, e faccio anche con loro la Via Crucis e in qualche occasione anche un po’ di catechesi, diciamo l’importanza di stare ad ascoltarli. Ieri c’è stato uno di loro che esplicitamente ha chiesto pubblicamente perdono ad un altro perché erano tre giorni che non si parlavano; mi ha veramente edificato. Il percorso è pensato su nove mesi di comunità residenziali: si cerca di riscostruire una creatura nuova, che poi possa ritornare alle loro famiglie.
Per quanto riguarda la nuova quasi parrocchia, ho cominciato a celebrare in queste 6 comunità. E’ stato buono fare il triduo Pasquale non c’era molta gente perché si può occupare solo il 30% delle chiese; ma c’è stata una partecipazione attiva.
Era una novità il triduo, perché era sempre stato celebrato in cattedrale. Oggi poi si va con Whatsapp dove si condividono gli appuntamenti e ci si tiene informati. Abbiamo fatto due riunioni in presenza con gli animatori e il vescovo Dom Estevam ci ha tenuto ad essere presente per dare alcune linee di sviluppo. Alcuni animatori hanno partecipato a incontri via Zoom con la Fabbrica dei Sogni, una Onlus che aiuta gruppi di persone a mettersi insieme per un sogno comune; nel nostro caso una nuova parrocchia. E’ servito per conoscerci meglio e individuare qualche prospettiva nuova, come dare un indirizzo ecologico a tutte le attività, e iniziare la pastorale della donna, un aiuto a difendere la loro dignità, particolare quelle che vivono in condizioni precarie.
“La risurrezione di Cristo produce in ogni luogo germi di un mondo nuovo: e anche se vengono tagliati, ritornano a spuntare, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano (EG. 278)”
Chiediamo al Signore di cogliere questi germi e annunziarli alla nostra gente.
Um abraço fraterno Pe. Luis
Ruy Barbosa 12/04/2021
PS: chi volesse rivedere l’evento, qui in basso metto link delle testimonianze del sabato 10 e della messa del 11 di aprile:
live: “Casa da Caridade, 25 anos de lembranças e gratidão”.
Messa dei 25° Casa di Carità di Ruy Barbosa