Fino al centro della vita

 

In questi giorni mi è ritornata in mente e canticchio spesso, una canzone di Niccolò Fabi che inizia in questo modo:
“È stato un viaggio interstellare, fino al centro della vita, fino al male che fa male, la ricerca più ostinata di quel bene esistenziale…”
Queste parole rispecchiano e riassumono un po’ ciò che ho vissuto.
“È stato un viaggio interstellare”: in mezzo, alle papaje, ai banani, alle Ravinala, ai Hibiscus ( fiore a forma di violino) , alla luna gigante, alle stelle che si vedono e luccicano, alle rane a pois arancioni e trasparenti, alle mucche con la gobba, ai cocchi e all’oceano Indiano con onde prorompenti. 
“Fino al centro della vita,”: l’isola rossa è stato il mio centro per tanti giorni e infinite ore, soprattuto grazie a tutti quelli che ho conosciuto che lo hanno reso vivo, tanti incontri stimolanti, dolorosi, faticosi, fastidiosi. 
Risate, sorrisi, pianti, arrabbiature, contraddizioni, silenzi, preghiere, lotte interne, canti, balli,urla, incomprensioni, connessioni. Piedi scalzi, sandali, infradito, oggetti in testa, profumi, odori forti, sfumature di colori e paesaggi tinteggiati. A volte mi sembrava di essere in una pellicola degli anni 90, muta perchè non comprendevo la lingua malgascia e altre volte in un film Verdoniano sottotitolato in malgascio.
“Fino al male che fa male”.
Se chiudo gli occhi sono tante le immagini di bellezza maledettamente bella, ma anche di sofferenza e povertà estrema che ho visto in Madagascar e arrivano fino a quel male che fa male in profonditá. Soprattutto per l’impotenza che ho provato in alcuni casi nel non sapere come aiutare, e la presa di coscienza di aver avuto privilegi, diritti,protezione e sicurezza che non tutti hanno avuto e ancora oggi non hanno. Mi ha stupito la sopportazione altissima al dolore e alla sofferenza e la naturalezza e l’ accettazione alla fatica di alcune persone che ho conosciuto.
“La ricerca più ostinata di quel bene esistenziale”.
forse è un po’ quello che mi ha spinto a partire, questa ricerca a volte frustrante e ostacolata da pigrizia indifferenza ma che penso spinga tutti verso il bene esistenziale che si trasforma in unione, condivisione con chi ti circonda e il centro non sei più tu. Grazie grazie grazie
 
Camilla Lugli