Don Creardo ha accompagnato tutta la vita della nostra famiglia
Don Creardo ha accompagnato tutta la vita della nostra famiglia. In particolare abbiamo avuto il grande dono di fare con lui un viaggio in Brasile in occasione del nostro 25° anno di matrimonio.
Abbiamo con lui incontrato le comunità dove don Creardo era stato missionario qualche anno prima.
Ci ha sorpreso l’accoglienza calorosa nei nostri confronti, ma soprattutto nei confronti del don che ad ogni passo era oggetto di feste di benvenuto e di manifestazione di grande affetto da parte di tutti: giovani, adulti, bambini, anziani.
In particolare rimangono impresse nella ns memoria alcuni incontri come quello con alcuni amici del “movimento sem terra” che ci hanno travolto col loro entusiasmo.
Poi l’incontro con il vescovo di Barra mons. Luis Cappio grande amico di don Creardo e con suor I sabell direttrice di un grande collegio sempre a Barra. Qui durante la celebrazione eucaristica tutti, grandi e piccoli, indossavano una maglietta con stampata la foto del don. Che meraviglia!!!
L’entusiasmo e la curiosità uniti ad una grande fede e un’amore assoluto per la chiesa hanno caratterizzato la vita del nos caro don creardo grande testimone del regno di Dio sulla terra.
Elena Cattani
Don Creardo, sempre alla ricerca!
Rimasta in letargo per quasi 10 anni, la malattia si è risvegliata e ha chiuso la vita di don Creardo rapidamente. Cosciente e riconoscente diceva: “Sono nelle mani di Dio, ci credo e so che mi vuol bene!”. L’avevo salutato 10 anni fa in ospedale, convinto di non vederlo più. Invece dopo qualche mese è partito per il Brasile, scarrozzando per centinaia e centinaia di chilometri per visitare persone e luoghi conosciuti e vissuti.
In Dio, in Gesù, in Maria Santissima ci credeva sul serio, alla ricerca di come servirlo e testimoniarlo come cristiano e come prete. La vita di don Creardo non è stata tranquilla, ma molto movimentata: sempre alla ricerca di modi nuovi e più impegnativi nella testimonianza. Questo fin dal seminario, sfidando le regole severe di don Mora! Si sentiva debole e cercava forza in persone ed esperienze che incontrava: don Magnani, Frei Luiz, don Prandi, don Dossetti, e poi inciampa in un pellegrino che porta la croce, la fa sua, l’accompagna. La Croce diventerà un punto forte della sua spiritualità. La normalità del prete comune, del parroco non lo soddisfaceva, desiderava essere più trasparente nella fede e nella testimonianza. Molti i gesti di carità vissuti in pienezza, “senza curve”!
Questo cercare e proporre vie nuove deve aver messo in difficoltà anche i vescovi, facendo loro perdere del tempo. A loro si rivolgeva dicendo: “L’obbedienza, voglio fare l’obbedienza!”. Tra amici si scherzava: “Parli di obbedienza per poi potere fare quello che vuoi!”. Il sorriso concludeva e chiudeva tutto.
Gli ero accanto, in Brasile, quando affascinato dai lunghi digiuni, passava giorni e giorni senza cibo. Persone lo cercavano e lo seguivano. Si presentava pieno di entusiasmo, forza, poi crollava nell’amarezza, tristezza! Ma la ricerca di Dio l’ha pagata personalmente con tanta strada percorsa a piedi, tanta preghiera, tanto digiuno. Quante persone ha incontrato nelle strade del Brasile e del reggiano, persone che lo ringraziano e lo ricordano con affetto perché attraverso di lui hanno sperimentato qualcosa dell’Amore di Dio.
Quando entrava nella mia casa, sia in Brasile che a Reggio, conosceva il mio saluto: “Creardo in questa casa niente ingordigie, ma si mangia regolarmente e normalmente!”. Si rideva. Mi ha voluto bene, accettando serenamente anche tanti scherzi. Grazie. Riposa in pace.
Don Pier Luigi Ghirelli