Grazie! Auguri dall’FMA
A tutti voi, che portate nel cuore Ampasimanjeva e le avete donato il vostro contributo, un grande e sincero GRAZIE. Anche quest’anno sono stati tanti i pazienti visitati e ricoverati nei vari reparti dell’ospedale di Ampasimanjeva in Madagascar, molti dei quali provenienti da villaggi lontani.
L’Ospedale offre un servizio sanitario qualificato ed efficace per tutta la popolazione della regione (11 comuni, 110.000 abitanti). Lo scorso anno sono stati visitati 16.631 pazienti e le consultazioni chirurgiche sono state 1.047, i malati ricoverati 2.213 e sono stati fatti 518 vaccini a bambini in età compresa tra 0 e 11 mesi. Le visite prenatali sono state 6.116.
Sono tanti numeri, ma non vogliamo annoiarvi continuando così, perchè per quelli ci sono le statistiche e i rapporti ufficiali. Quello che vogliamo esprimere è che sono numeri alti e significativi, di un ospedale che lavora a pieno ritmo. Non si limita più solamente alla valle del Faraony, ma è diventata un centro di riferimento per tutta la zona Vatovavy Fitovinany e della regione sud-est per diverse patologie quali ad esempio quelle cardiologiche, chirurgiche e ginecologiche-ostetriche.
Tutto il lavoro che fanno i medici, gli infermieri e il personale sanitario per garantire ai pazienti le migliori cure di cui necessitano, è reso possibile grazie al vostro contributo, alle donazioni di privati, associazioni o singoli, che aiutano così la struttura a continuare a offrire un eccellente servizio. È a voi che tutto il personale dell’FMA rivolge i più sinceri ringraziamenti con questa lettera. Le vostre donazioni si trasformano in cure, farmaci, giornate di formazioni, apparecchiature mediche e meccaniche, cibo. Le attività della gestione dell’FMA non si limitano solo all’Ospedale, ma anche all’officina meccanica e di falegnameria e al laboratorio di Marosokatra, dove vengono prodotti succhi di frutta di litchis e ananas, principalmente.
Inoltre, il 2018 è stato un anno di transizione tra la fine del progetto “Salute madre-figlio” e l’inizio del nuovo progetto che prenderà il via a marzo 2019. Con alcune donazioni è stato possibile portare avanti le attività nei villaggi, visitando le donne incinte e pesando i neonati. Si è potuta fare la formazione alle ostetriche e alle levatrici tradizionali dei villaggi, oltre a raccogliere i dati per predisporre una schedatura per le consultazioni prenatali.
Altra attività satellite dell’ospedale è il “Centre Papillon”, una struttura in cui i bambini che non possono permettersi di andare a scuola, vengono accolti e aiutati ad imparare le nozioni base di matematica e malgascio. Quest’anno abbiamo realizzato una toilette, a cui possono accedere i bambini. E’ stato possibile anche iscrivere alla scuola pubblica alcuni bambini che hanno dimostrato impegno e perseveranza nello studio, per dar loro l’occasione di avere un’istruzione più completa.
La Fondation Medicale, in conclusione, gestisce non solo l’Ospedale, ma anche tutte queste attività, che necessitano di donazioni per continuare e rafforzare i lavori che quotidianamente svolgono. Vi invitiamo quindi a continuare a sostenere l’FMA, anche con un piccolo gesto, e vi ringraziamo nuovamente di cuore per l’aiuto che avete generosamente offerto.
Auguriamo a Te e alla Tua famiglia un buon Natale!
Ancora grazie dalla Comunità di Ampasimanjeva
Per la comunità Giorgia Roda

recentemente il Madagascar ha salutato don Giovanni Ruozi per gli anni di servizio condiviso con i missionari e con il popolo malgascio; gli confermiamo il nostro affetto e la nostra riconoscenza per la sua presenza davvero significativa nell’isola. Sarà un compito importante, per noi qui a Reggio, condividere, riflettere e saper trasferire in concretezza la ricchezza umana e spirituale che don Giovanni ha maturato nell’esperienza missionaria.
Preghiamo insieme per continuare ad essere una Chiesa “in stato di missione”, soprattutto quest’anno in cui riceviamo un dono: il Signore ci affida la responsabilità di servire la diocesi di Alto Solimões in Brasile- Amazzonia. Preghiamo per questo nuovo progetto che la nostra chiesa sta iniziando a vivere: don Paolo Cugini, don Gabriele Carlotti e don Gabriele Burani si recheranno in gennaio a Manaus, al corso di preparazione in vista di una loro permanenza in Amazzonia. Il 31 marzo 2019 avremo il piacere di ospitare al Convegno Missionario Diocesano il vescovo della diocesi dell’Alto Solimões, don Adolfo Zon Pereira. Sarà con noi anche il nostro vescovo Massimo. Ci metteremo in ascolto del vescovo Adolfo che ci aiuterà a conoscere la sua chiesa. Rendiamo grazie al Signore e riconosciamo che questo incontro confermerà il nostro cammino che prosegue e si allarga nella chiesa brasiliana.
Esprimo ancora tanta riconoscenza per sr Grazia rientrata dall’Albania, dopo questi anni vissuti con umiltà. Il segno è stato chiaro: ha manifestato nella semplicità il suo amore quotidiano per i piccoli ed i poveri con la forza della sua gioia. Sr Maria Angelica continua oggi ad abitare in casa con sr Rita; la loro presenza ci ricorda il legame con questo popolo giovane e allo stesso tempo adulto nella fede. Dono per noi tutti è stata la disponibilità di don Marco Lucenti, novello sacerdote, verso la nostra missione in Albania; la sua presenza, insieme al seminarista Paolo Lusvardi, nella diocesi di Sapa, è stata un prezioso segno di prossimità verso questa nostra chiesa sorella.
una colletta alcune settimane fa per la chiesa del Kerala, al fine di sostenere concretamente l’aiuto alle famiglie nelle più urgenti necessità. Nella vita si intrecciano sempre sacrificio e frutto, morte e vita, smarrimento, angoscia e gioia. Così anche in India ci sono quattro ragazze in noviziato e due sorelle faranno la professione perpetua in Nagaland domenica 9 dicembre. Ringraziamo insieme il Signore e uniamoci nella preghiera per questi doni alla Chiesa. Sr Annamaria sta maturando i saluti per prepararsi a rientrare in Italia; passaggi delicati proprio per i legami che nel tempo si creano. Sono passati vent’anni dalla sua partenza verso la missione in India; quando sono stato in visita presso la Casa, il dono della sua presenza tra gli ospiti, le sorelle e la comunità parrocchiale si coglieva con grande evidenza.
Infine, come avrete saputo dal web, il nostro ufficio del CMD si è trasferito in curia insieme agli altri uffici pastorali e alla Caritas. I lavori di ristrutturazione hanno creato un ambiente di lavoro piacevole e dinamico; ora ci troviamo nell’opportunità di condividere i nostri progetti con gli altri uffici, di scambiarci sia idee che risorse.
ll tempo di Avvento orienti la nostra azione missionaria. Sì, attendiamo Lui, Gesù Cristo Salvatore. Quest’attesa animi il nostro desiderio di non farci catturare dall’attivismo, ma ci porti al silenzio personale dentro il quale comprendiamo il senso del nostro essere qui dove siamo e di come “stare”, mettendoci in ascolto della Sua Parola. Nel silenzio personale meditiamo gli avvenimenti che ci accadono, portiamoli nell’orazione silenziosa, per comprenderli, per cogliere significati, per purificarli.

Quale senti essere la priorità dell’ospedale in questo momento?
Cosa ti auguri per il futuro della Fondation Medicale?
Negli ultimi mesi con il gruppo delle gestanti, oltre a momenti di formazione con le infermiere, abbiamo pitturato dei quadretti per i futuri nascituri, abbiamo costruito dei portafoto per poter mettere foto di loro stesse con le loro pance, abbiamo decorato degli asciugamanini con i nomi dei bambini. È una gioia vederle felici, per due ore a settimana possono smettere di pensare ai problemi e vedere solo il bello di quello che vorrà dire dare alla luce una nuova vita.
Domenica 23 invece abbiamo organizzato il ritiro della pastorale dei bambini. Le leaders della pastorale sono tutte donne che durante l’anno, volontariamente, visitano le famiglie vicine di casa e accompagnano la crescita dei bambini, segnalando eventuali problemi di salute, familiari o qualsiasi altra situazione di rischio. E una volta all’anno si cerca di dedicare un momento per loro: durante la mattina abbiamo riflettuto sulla vita di ognuna di noi partendo dall’episodio del Vangelo di Luca in cui si racconta della guarigione della donna curva, abbiamo pranzato insieme e poi siamo andate due orette al fiume per un po’ di svago. Eravamo donne di diverse età dai 7 mesi ai 70 anni, tutte insieme, perché le leaders sono anche mamme e nonne.
A scuola invece procede tutto bene. Grazie a varie offerte a marzo abbiamo comprato dei banchi, mentre a giugno siamo riusciti a inaugurare un piccolo bagno. Non potete immaginare quanti bambini abbia attirato! Non solo hanno iniziato a venire quasi tutti regolarmente, ma fanno addirittura a gara a chi si lava le mani e i piedi per primo prima di entrare in “classe”.
Ed è quello che sto imparando anche con i tubercolotici (non più contagiosi!) e con le loro famiglie. Durante la settimana cerco sempre di ritagliarmi dei momenti per stare con loro. Non so bene perché ma proprio con loro io riesco ad essere così serena e così me stessa, tanto da dimenticarmi, a volte, di essere una vazaha (straniera) e allora ne approfitto un po’ per conoscerli meglio. Sto davvero imparando tantissimo! Mi insegnano parole del dialetto antaimoro (l’etnia che vive in questa zona del Madagascar), mi spiegano alcuni dei loro fomba (tradizioni) e dei loro fady (tabù), mi fanno conoscere un po’ di geografia raccontandomi da dove provengono, mi insegnano a pulire gli ampalibe (frutto che matura in questo periodo), mi fanno ascoltare le canzoni del momento, mi mostrano come realizzano quei bellissimi cappellini di rafia che portano in tanti e mi fanno vedere come in cinque minuti le donne riescano a riempire di treccine la testa di qualunque malgascio. E più imparo e più mi sento accolta.

Insomma in questi primi mesi ho avuto un gran da fare. Ho conosciuto la realtà della Caritas insieme al Mompera Max, ho vissuto un mese a casa di Nicola, ho studiato, ho incontrato Frate Leonard tornato dall’Italia per le vacanze, sono stata con la Luigina e i bimbi, ho rivisto la Masera Florance che è qui in Congé della mia Casa di carità a Cavriago e ho passato alcuni giorni a Fiarantsoa in occasione dei primi voti dei Fratelli. Attualmente mi impegno ogni giorno in Casa di Carità perché c’è sempre bisogno, le Masere e gli ausiliari sono molto accoglienti con me facendomi sentire a casa. L’esperienza in casa per me sta avendo la massima importanza nel mio percorso, ne sono molto contenta. Ho capito ancora di più la sua importanza nella mia vita, ed è un tramite tra me e il Signore per conoscerlo meglio ogni giorno.
Ma poco importa l’origine di tale gioia, specialmente a Giulia, la quale, superate le paure di rimanere sola a