Buona Pasqua di fede
Jandira – Pasqua 2019
Carissimi amici e carissime amiche,
Quindici giorni fa ho potuto inginocchiarmi e pregare sul Santo Sepolcro in Gerusalemme. Una mescolanza di fede e di emozioni, di ricordi, di racconti, di storie… mi ha strappato qualche lacrima. Sono uno dei pochi al mondo che crede che quel Gesú, che avevano messo lí dentro con una pietra sopra, è Risorto ed è vivo e presente in tutti noi, specialmente fra i più poveri, scartati e crocifissi.
Proprio così, sono stato nella Terra Santa, grazie ad un amico che mi ha regalato biglietto e permanenza per 7 giorni a Gerusalemme. Un sogno che avevo smesso di sognare… e che si è rivelato al di là delle aspettative.
Sarebbe troppo lungo scrivere qui sui problemi di quelle terre. Sono stato anche in un Kibutz ai confini della Striscia di Gaza. Mi sentivo un po’ a Sarajevo (ma dalla parte contraria!) durante la guerra della Bosnia. Mi ha fatto molto bene percorrere i luoghi e le strade che Gesù ha percorso, i campi di cui Gesù ha parlato nelle sue parabole. La Galilea è bella, la pianura è piena di verde e le colline sono dolci, ricoperte di pascoli recintati da muri di pietra da migliaia di anni.
Pensavo che la grotta fosse solo il luogo della nascita di Gesù a Betlemme (ancora visibile) ma a Nazareth, ora città, ai tempi di Gesù non c’erano case né casettine. Vivevano tutti nelle grotte scavate in questa pietra calcarea che copre la regione. Cioè, Maria, Gesù e Giuseppe vivevano in una caverna. La bottega di Giuseppe era una caverna. Erano i pochi signori che avevano le case con muri di pietra. “Il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” non era un modo di dire, era una realtà. È spontaneo pensare alle Beatitudini come una vita che Gesù ha vissuto, non è “Beati voi poveri”, ma Gesù poteva proprio dire: “Beati noi poveri…”
Poi son tornato a casa e la realtà mi ha subito “inondato”! il Tabor con la luce della Trasfigurazione era finito e son cominciati subito i grattacapi, come grandine d’estate.
Un grosso albero (Painera) è caduto sul tetto dell’asilo, sfondando il refettorio e due aule. Grazie a Dio di notte, quando non c’era nessuno.
Il Comune ci ha mandato una multa di 5.000 euro perché al John Caneparo il marciapiede è pieno di immondizie che… i vicini gettano lì di giorno e di notte da decine di anni.
Triste è anche la notizia che la Cooperativa di Riciclaggio, che è situata tra la favela e la sede della Caritas, abbia ricevuto l’ordine di sfratto dal Comune di Itapevi e che ora devono cercarsi un altro luogo dove ristrutturarsi.
Eduardo, uno dei 7 figli della Jaciara, è tornato qui dopo un lungo periodo in prigione e altrettanto sulla strada. Ha depositato qui i suoi “bagagli”, ha mangiato, e poi è partito dicendo: “Più tardi vengo qua a dormire”.
Naturalmente è malato mentale (schizofrenico) ed ha bisogno di un ricovero dove abbia anche un accompagnamento medico. Zezinho, ex consigliere comunale, si è preso l’impegno di andare in Comune, presentare il caso all’Assistenza Sociale, all’Ufficio Sanitario, e anche al Sindaco… ha ricevuto solo dei “no” e risposte come “il Comune non è in grado di assumere questi casi ecc”. Cioè, il sistema sociale è completamente fallito, i problemi sociali non hanno più il diritto di esistere. Per fortuna la madre, Jaciara, è venuta da Rio de Janeiro a prendersi il figlio e portarselo a casa; ma anche lei non ha casa, vive in una stanza prestatale da un’amica…
I nostri asili, sempre con un migliaio di bambini e più di un centinaio di dipendenti, funzionano a pieno ritmo. C’è sempre un problema o l’altro ma la struttura Caritas Jandira e la sua organizzazione riescono a far fronte… GRAZIE agli aiuti che provengono dalla Onlus di Roma, dai Centri Missionari di Reggio Emilia e di Bolzano, GRAZIE a tanti amici che ci sostengono con le varie offerte e con l’impegno dell’adozione a distanza.
Qui in Brasile i poveri aumentano… e noi lo vediamo nei bambini, nei vestiti che indossano, nella fame che hanno, nei pidocchi… siamo in campagna di igiene ma ora abbiamo bambini che arrivano all’asilo con la testa ferita di tanti pidocchi che cadono anche nel piatto quando si inclinano per mangiare.
Secondo i sondaggi di opinione presentati nei giornali e televisioni, il 30% della popolazione brasiliana è a favore di Bolsonaro e il 30% è contro. Significa che una buona fetta di coloro che avevano votato l’attuale governo sono già delusi e speriamo che questo possa significare una presa di coscienza da parte della società. La Campagna di Fraternità della Chiesa presenta quest’anno il tema “Fraternità e Politica Pubblica” e questo significa un’attenzione maggiore ai problemi sociali, in modo particolare una maggiore sensibilità verso i più poveri.
A tutti rivolgo i miei auguri di Buona Pasqua, con un abbraccio grande grande.
Guardando l’albero spoglio durante l’inverno siamo sicuri che sarà pieno di fiori in primavera. Crediamo nella vita anche nelle espressioni di oppressione e di morte. Questa Pasqua è una sfida alla nostra capacità di credere nella Risurrezione.
Un abbraccio grande!
Padre Gianchi


Ora finisco. Siccome voglio fare gli auguri di Pasqua, questo anno voglio farli in musica, come ho fatto poco tempo fa col mio caro nipote P: Filippo, ora in Italia, dopo 10 anni come missionario in CIAD. Sarà ora responsabile della rivista “Nigrizia” dei Comboniani di Verona. E’ stato qui circa due settimane, 20 giorni fa, con un gruppo di 8 miei familiari, perché hanno detto : D. Pietro non tornerà più in Italia… andiamo noi a fargli una visita ..” Alloggiati qui, alla bene e meglio, dove sono anch’io… Ah, miei cari ! quale e quanta gioia, che non so esprimervi! Sia per loro che per il sottoscritto, e per tutti gli altri!! Vorrei ora, con la stessa melodia che composi 70 anni fa – ero studente di Teologia ad Albinea – un breve ritornello a S. Filippo (glielo abbiamo cantato alla festa dell’addio l’8 marzo scorso, assieme agli stornelli che ho dedicato a tutto il gruppo). Ecco dunque:
Un’altra novità delle ultime settimane è che sono stati vietati i pantaloncini inguinali e le gonne cortissime che spopolavano tra le liceali negli ultimi anni. In tanti casi le ragazzine cercavano clienti sul cammino di andata o di ritorno dalla scuola, anche solo per comprarsi la ricarica del telefonino. Chi viene colta in flagrante di coscia scoperta, viene trattenuta in polizia e rilasciata solo sotto la custodia del padre, che, oltre a portare un lamba(pezzo di stoffa) per nascondere le nudità, viene sottoposto ad una multa di 40.000Ariary (… sono circa 10 giorni di lavoro)
Stiamo facendo alcuni piccoli lavori di rinforzo dei tetti della cucina e dello chalet e di pulizia delle canalette di scolo dell’acqua, in attesa del periodo delle piogge, che purtroppo, però, non accenna ancora ad arrivare.
Siamo andate a visitare anche il lebbrosario dove abbiamo conosciuto le suore che gestiscono l’ospedale; sono molto forti e riescono ad essere un punto di riferimento per le persone che hanno bisogno.

Oltre a svolgere i compiti di casa, siamo uscite a visitare i villaggi e i quartieri in cui siamo ospitate.
Qui in Madagascar dal momento in cui il malato viene ospedalizzato è compito della famiglia provvedere ad ogni necessità, proprio come fanno gli infermieri in occidente. Purtroppo la famiglia di Randria non ha una storia tanto facile.. Sono in 11 figli (o di più.. Non lo sanno nemmeno loro), il papà va e viene e sua mamma è sempre ubriaca. Quindi data la situazione, dopo la partenza per l’italia di Giulia (volontaria qui prima di me) Randria è diventato un mio pensiero fisso. Passavo le mie gionate in sua compagnia, dandogli le medicine al giusto dosaggio e curandomi di lui in ospedale. Con il passare dei giorni non vi era nessun miglioramento, anzi sembrava essere ancora più gonfio oltre al non riuscire a fare la pipí.
Ad oggi la sua situazione è migliorata parecchio, continua a fare le visite e prendere le medicine tutti i giorni qui da me. Sono tornata proprio adesso da casa sua con il cuore felice solo perché ho visto alcuni dei disegni, fatti in ospedale, appesi dentro la loro umile capanna.
