Benvenuto Giacomo, auguri di cuore!

 

Mi scrive un’amica di Montecchio Emilia: “Qui ci prepariamo all’accoglienza di tanti profughi… É una situazione surreale, si fa fatica a crederci…”. E per me che vivo in un altro Continente, completamente diverso per la sua natura, la sua antropologia e la sua storia, davvero é faticoso pensare che a “casa” ci sia una guerra. Credevamo che dopo la devastazione della Seconda guerra mondiale, almeno nei nostri territori, non ci fosse più questo pericolo. E invece no! Ancora l’Europa é segnata dall’assurdo dolore di una guerra voluta e praticata, una guerra ingiusta come tutte le guerre, perché la violenza non é mai giustificabile, ma sempre deve essere abolita e non alimentata con assurde ingerenze strategiche e invio di armi che solo serviranno a far crescere il conflitto tra i popoli, e il portafoglio di chi le produce. Davvero é una situazione surreale e si fa fatica a credere che stia davvero accadendo.

Domenica 13 marzo è l’anniversario dell’emancipazione della nostra Cittá di Santo Antonio do Içá, alle 5 del mattino ci saranno i fuochi d’artificio e alle 6 tutta la popolazione é invitata nel piazzale della chiesa per un “caffè comunitario”, per fare colazione insieme. Mi hanno invitato per benedire la mensa, cosa che farò con grande piacere, chiedendo a Dio che quel banchetto non rimanga solo un segno, ma diventi la quotidianità di una vita fraterna e condivisa. Canteremo “Tanti auguri…” e chiederemo questa benedizione al Signore. Poi alle 8 celebriamo l’Eucaristia dove il pane e il vino sono segno efficace che produce in noi una vita buona, di gratuità e di accoglienza.

“Qui ci prepariamo all’accoglienza di tanti profughi…”, queste parole sono risuonate nel mio cuore, con tutta la loro forza. Dopo anni difficili, di contrapposizioni e spaccature politiche e anche ecclesiali sull’accoglienza dei profughi dell’est e del sud del mondo; dopo una pandemia che ha smascherato la fragilità e il vuoto di valori creato da una dilagante superficialità e autoreferenzialità, nella società come nella chiesa, ora “ci prepariamo all’accoglienza di tanti profughi…”. Certo, era meglio non fosse mai iniziata questa guerra fratricida, ma purtroppo oggi é una realtà. Carpe diem, cogliamo l’attimo e il richiamo dell’accoglienza gratuita e condivisa, per tutte le persone di buona volontà, da chi ancora crede nell’Umanità. Non è solo un richiamo verbale, neanche una ‘bella predica’, è la Storia che viene prima delle idee e delle ideologie, e ci chiede di essere accolta e vissuta con fede, con amore e con gioia. La gioia di chi sa donare.

Come questo spirito vorrei cantare “Tanti auguri…” anche per il nostro vescovo Giacomo che inizia il suo servizio pastorale alla nostra Chiesa locale. Che il suo ministero sia segnato dall’accoglienza ai poveri e dalla gratuità della fede. Che la nostra Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla ritrovi la gioia della povertà evangelica e della fraternità incondizionata, la gioia dell’essere e del sentirsi amati. Auguri fratello Giacomo, ben venuto sulla nostra barca e buon cammino lungo le nostre strade; aiutaci a remare per prendere il largo, senza paura dei venti contrari, senza lasciare indietro nessuno, per gettare ancora la rete sulla “Sua” Parola!   

don Gabriele Carlotti, missionario in Amazzonia.

 Santo Antonio do Içá, 13 marzo 2022 – accoglienza del nuovo vescovo di Reggio Emilia – Guastalla