Viva i lavoratori onesti: la festa è loro!

 

Santo Antonio do Içá, 1° maggio 2023 – Festa dei lavoratori

Omelia del 30 aprile, giorno mondiale delle vocazioni: tutti chiamati all’onestà materiale, spirituale e, diciamolo pure, contrattuale. In verità il primo che ci ha preso a servizio per il Regno e per difendere la Casa Comune è proprio Lui, il Buon Pastore. E il salario è oltre al dovuto: affinché abbiamo la vita in abbondanza… davvero Bello questo Pastore!

Non è della nostra cultura, né italiana e né brasiliana, ma della Terra di Gesù. Per evitare i pericoli della notte, l’assalto di lupi e ladri, i pastori riunivano le loro greggi in grandi recinti comuni, più facili da sorvegliare e difendere. Poi al mattino, il primo che usciva “chiamava le sue pecore” per nome e loro riconoscevano la voce del pastore, si alzavano e lo seguivano. E così uno dopo l’altro i pastori ricomponevano le loro greggi e uscivano verso i pascoli. Questo verbo “conoscere” è così bello perché comprende l’amare, il prendersi cura dell’altro: il pastore è attento alle sue pecore e loro lo accompagnano con gioia e fiducia. “Le pecore seguono il Pastore perché conoscono la sua voce”. È la nostra chiamata alla fede: seguire il Signore guidati dalla sua Parola di vita e di libertà. Chi riconosce il Pastore, la porta delle pecore, troverà vita piena, entrerà e uscirà nella bellezza di una scelta di libertà, senza paure e senza obblighi, nella libertà dell’amore.

Purtroppo ci sono anche molti ladri e assaltanti, questi sono corrotti da interessi economici e di potere, vengono solo per rubare, uccidere e distruggere.

Così nell’ultimo viaggio sul fiume abbiamo incontrato ancora delle “draghe” dei cercatori d’oro, e ci siamo chiesti il perché la gente non reagisce e lascia che l’acqua del fiume venga inquinata dal mercurio che porta alla morte dei pesci e alle malattie per chi non ha altra acqua da bere. Perché? Alle prime risposte ci siamo scoraggiati: vedi padre, il cassique, il capo della comunità, ha dato il permesso di lavorare sulla spiaggia in cambio di due grammi di ora la settimana (500 reais, pari a 100 euro), e se lui ha dato il permesso cosa possiamo fare noi? Poi scopri che anche chi alzava la voce e criticava è stato messo a tacere, anche lui riceverà la sua parte. Grazie a Dio c’è sempre qualcuno onesto che si oppone all’illegalità e allo sfruttamento delle risorse come l’oro, il legname e il pesce. Ma quando è uno della tua famiglia, il tuo proprio padre che lascia fare, che si lascia corrompere, allora che cosa puoi fare? La famiglia e il padre devono essere rispettati!

Cerchiamo di capire e dialoghiamo sulla possibilità di rivolgersi alle autorità affinché intervengano in difesa del diritto alla vita di tutti. Vedi padre, mi dice Francesco con in braccio l’ultima di cinque figli, abbiamo minacciato di denunciare, come fai tu, e sai che cosa ci hanno risposto: Fate pure, tanto il Delegato della polizia civile lo paghiamo tutte le settimane, direttamente a casa sua in città, la Polizia Federale della città quando viene chiede solo la sua parte, teniamo sempre pronto un poco di oro per l’occorrenza, quindi siamo tranquilli; poi chi compra il nostro oro è la massima autorità presente, il proprio Sindaco del Comune… il Giudice lo conoscono tutti, è la persona più corrotta di tutta la zona, basta offrire soldi e tutto si risolve; anzi, quando c’è una soffiata alla Polizia Federale di Tabatinga, loro ci avvisano in tempo e tutto viene nascosto nei tanti meandri che la foresta offre, così nessuno viene colto in fragrante. Rimango abbastanza perplesso e penso a questa situazione ‘mafiosa’. Ho parlato anche con l’Esercito ad Ipiranga, ma mi hanno detto che loro sono lì per difendere i confini dello Stato, e non possono intervenire se non sono chiamati dalle autorità locali, siamo messi bene!

Violenza, corruzione e ingiustizia sono all’ordine del giorno, e le pecore continuano a morire nelle braccia di ladri e assaltanti che solo sanno rubare, uccidere e distruggere!

L’apostolo Pietro continua ad esortarci: “Salvatevi da questa gente corrotta”. Lo possiamo fare se riconosciamo la Sua voce e Lo seguiamo con fiducia. Buon 1° maggio, buona festa dei lavoratori onesti!

Gabriel Carlotti, missionario dell’Amazzonia