Vaccino contro la Malaria: notizia epocale o barlume di speranza?

 

Cerchiamo di riflettere a mente il più possibile serena su una notizia storica, passata senza dubbio sottotono perché l’Africa è lontana nel nostro sentire quotidiano, anche se bussa insistentemente alla porta di casa: l’Oms ha approvato pochi giorni or sono l’uso di un vaccino contro la malaria. Riflettere serenamente non è facile in questo Paese,  dove tutto è dovuto e si è dimenticato da dove veniamo, di quanti lutti abbiano portato le pandemie del passato e le difficoltà sopportate dai nostri nonni o genitori per farci avere ad esempio il vaccino antipolio, ben consapevoli di quanto fosse devastante la malattia.

La notizia  è storica, al di là dell’efficacia del vaccino, che poi valuteremo con attenzione,  perché la Malaria è una malattia endemica in molti Paesi africani, colpisce centinaia di milioni di persone con più di 400.000 morti ogni anno, per lo più bambini molto piccoli e perché ci sono voluti più di 100 anni per arrivare  a realizzare il primo vaccino contro una malattia parassitaria: i parassiti sono molto più complessi di virus o batteri. Concordo quindi con Pedro Alonso, infettivologo e direttore del programma di contrasto alla Malaria dell’Oms “È un enorme salto dal punto di vista scientifico avere un vaccino di prima generazione contro un parassita umano”. 

Finora, le misure preventive più diffuse contro la malaria sono state rappresentate  dalle bonifiche dei terreni e dalla distribuzione di zanzariere impregnate di insetticida, tramite importanti campagne in tutta l’Africa, cui ha partecipato anche Volontari nel Mondo RTM, in una vasta regione del Madagascar, che hanno portato alla riduzione della mortalità mondiale per malaria dal 2000 al 2019 da 700.000 a poco più di 400.000 morti l’anno. Causa la pandemia gli aiuti internazionali sono calati e i numeri attuali potrebbero essere di nuovo in crescita.

Nei primi mesi del 2019, il Mosquirix, questo è il nome del vaccino, è  stato somministrato a più di 800mila bambini in Ghana, Kenya e Malawi. La sicurezza è risultata molto alta, ma l’efficacia  del vaccino da solo è risultata limitata, prevenendo il 39% dei contagi e il 29% dei casi gravi, ma quando ai bambini piccoli venivano somministrati sia il vaccino che i comuni farmaci antimalarici, si registrava una riduzione del 70% dei ricoveri ospedalieri e dei decessi. 

Dopo l’annuncio dell’Oms, GSK la ditta produttrice del vaccino si è impegnata a fornire fino a 15 milioni di dosi all’anno ai paesi in cui la malaria è endemica, con una maggiorazione massima solo del 5% del costo di produzione: aspetto questo da considerare in modo positivo.

Quale sarebbe il suo  beneficio nel mondo reale? Si stima che se fosse distribuito nei paesi con la più alta incidenza di malaria al mondo, il Mosquirix potrebbe prevenire 5,4 milioni di casi e 23mila decessi di bambini di età inferiore ai 5 anni, ogni anno, con un impatto positivo sullo sviluppo dell’Africa.

Ma purtroppo, al di là degli studi, ci sono altre considerazioni da fare: Il vaccino contro la malaria per avere effetto deve essere somministrato tre volte entro il primo anno di vita, e poi una quarta a diciotto mesi: uno sforzo immane da un punto di vista logistico-organizzativo per sanità molto disastrate e per genitori con poco tempo e risorse a disposizione, che dovranno lasciare il lavoro, raggiungere ospedali  spesso molto lontani, a fronte di una protezione non così tangibile, come nei confronti degli altri vaccini, da considerare quindi anche la possibile perdita di fiducia nei vaccini stessi. Anche lo sforzo economico sarebbe importante e potrebbe fare mettere da parte altri impegni che si sono dimostrati utili.

La notizia è comunque un passo avanti foriero di speranze, in attesa del completamento degli studi di ingegneria genetica, che stanno cercando di ridurre la densità di zanzara anophele, vettrice della malaria, ma al momento dobbiamo sicuramente continuare ad insistere in Africa anche sull’utilizzo delle zanzariere.

dott. Claudio Gollini

*  Foto di copertina (archivio RTM): formazione sull’utilizzo delle zanzariere per il letto in Madagascar.