Una giornata missionaria “fuori”
S’incontrano sorprese leggendo il diario di una giornata missionaria, come quella vissuta domenica 4 marzo da tante persone che si sono messe in viaggio, lasciando la propria Comunità per incontrarne altre e condividere esperienze pastorali. Le prime immagini arrivate già raccontano come la missione sia sinonimo di “festa”!
Festa dell’incontro, festa dell’annuncio, festa di vita nuova che nasce nel segno dell’amicizia.
C’è chi partendo presto dalla città ha sfidato ghiaccio e neve per raggiungere la montagna, come alcuni giovani dell’UP Giovanni Paolo II che con il parroco, don Pietro Adani, sono andati a Fontanaluccia scambiando esperienze di vita con due famiglie residenti nella zona, insieme a don Giuseppe Gobetti, i fratelli e le suore delle Case della Carità. Viceversa, a scendere dalla montagna per poi trovare altra neve a Reggio (scherzi che riserva l’inverno quest’anno) sono state due famiglie e un ospite della Macchiaccia che hanno accompagnato il loro parroco, don Luigi Gibellini (UP 60) per raccontare come sia diversa la vita missionaria “ad alta quota”. Ne ha fatto esperienza anche la delegazione che da Vezzano sul Crostolo è giunta a Villa Minozzo, sperimentando come le situazioni cambino a soli 30 km di distanza. “E’ stata un’esperienza positiva – ha detto don Pietro Pattacini – abbiamo imparato a conoscerci e per il futuro si potrebbe organizzare qualcosa insieme”.
Una carovana missionaria ha fatto tappa nella Bassa, a Castelnovo Sotto, grazie allo scambio con l’UP Padre Misericordioso: ad essere accolta calorosamente è stata una delegazione che rappresentava i differenti ruoli ministeriali presenti in una Comunità (il parroco, don Davide Poletti, una consacrata, un diacono, una coppia di sposi e altri laici). Un clima di festa si è visto anche nella gremita parrocchia del Sacro Cuore, dove i fedeli hanno ascoltato la testimonianza di don Gabriele Carlotti e di un giovane castelnovese ritornato dalla missione in Albania, Alessandro Raso, per poi ritrovarsi a condividere un “aperitivo missionario” insieme al gruppo dell’UP Santa Maria degli Angeli che ha accompagnato don Paolo Cugini in visita alle Comunità di Rivalta e Preziosissimo Sangue.
C’è chi ha conosciuto esperienze liturgiche diverse, come il gruppo capitanato da don Antonio Romano (UP 7) approdato a Regina Pacis, dove ogni domenica l’altare si tinge di bianco per la presenza di tante bambine e bambini che svolgono servizio da chierichetti, portando il segno della pace a tutta l’assemblea durante la Messa.
È stata gran festa anche a Rio Saliceto dove, al termine delle celebrazioni vissute nel segno della missione, le persone venute dall’UP Maria Regina della famiglia si sono ritrovate insieme alla delegazione gemellata per condividere il pranzo.
“È stato davvero un bel momento di Comunione ecclesiale – ha detto don Carlo Castellini – . Dopo pranzo abbiamo parlato per un’ora, per conoscerci meglio e abbiamo scoperto di quanti talenti, di quante belle iniziative e soprattutto di quante persone lo Spirito Santo ha dotato la Chiesa. Una buona idea, da ripetere. Ringrazio per la bella opportunità offerta!”.
Non è mancata all’appello la zona sassolese, l’UP Madonna del Carmelo, che ha risposto all’invito visitando Albinea e Montecavolo, la zona di Bagnolo con quella di Cadelbosco, Pieve Modolena con Arceto, Guastalla con Poviglio e altre Unità Pastorali che hanno accettato di uscire come Comunità (inviateci pure altre foto e testimonianze per raccontare la vostra giornata missionaria!).
Poi si ritorna a casa, dopo aver fatto il “pieno” di gioia per aver conosciuto fratelli e sorelle che in luoghi e modalità diverse vivono la missione sul territorio, incontrando sorprese e forse qualche difficoltà, come accade anche ai missionari che partono per terre lontane, raccontando ad amici e parenti le bellezze scoperte e poter dire: “io c’ero!”. E la storia continua, riparte la missione…