Un cammino di Croce-speranza

 

Jandira 19 marzo 2023

Carissimi tutti e tutte, 

La Pasqua è sempre bella, è il Cristo della Croce che risorge dal sepolcro, è la semente che muore-nasce e sbuca dalla terra, è il “nulla” che produce l’universo… è il soffio di Dio che trasforma la polvere in Adamo, in Eva madre di tutti i viventi.

Tutta la creazione, l’umanità intera é in cammino verso la sua Pasqua, anche se ancora è sulla croce o addirittura nel sepolcro.

Anche il Brasile vive questo cammino di croce-speranza: il nuovo governo si è schierato dalla parte dei più poveri, degli indios Yanomami, dei senza casa, dei senza terra, dei Favelados, dei diritti umani, a favore delle vittime della pioggia simile ad un diluvio che ha allagato città intere, causando frane e seppellendo interi quartieri di case popolari.

Ma il tessuto sociopolitico del Brasile è ancora impregnato dei quattro anni di ultradestra che si identifica con un passato colonialista in cui la società era divisa in padroni e schiavi, in bianchi ricchi e neri poveri.

In tutto il Brasile sono state scoperte ditte, grandi imprese e potenti che facevano uso di manodopera in situazione di schiavitù; un paio di settimane fa sono state colte in flagrante dalla polizia federale attività vitivinicole nel Sud del Brasile (le più grosse) con oltre 200 lavoratori in condizione di schiavitù provenienti dalle regioni povere della Bahia e trasportati da agenzie di pirati di manodopera!

Anche a Jandira questa cultura di prepotenza e di morte domina da vari anni: un’annunciatrice commentando sabato alla televisione l’esecuzione di una ragazza all’interno della sua macchina, ha definito Jandira la città della morte… Zerzino, uno dei direttori della Caritas e nostro amico, è stato ucciso in ottobre alla vigilia delle elezioni, perché chiedeva voti per Lula, per poter liberare Jandira dalla “mafia” dominante.

In gennaio dovevamo cominciare a riaprire gli asili, le scuole materne e il dopo scuola accogliendo come tutti gli anni (ormai trenta) più di 900 bambini, ma quest’anno il nome Caritas era sparito dalla lista di asili e scuole riconosciuti e convenzionati dal comune… le maestre e tutti i dipendenti, più di 120 persone, sono rimasti due mesi senza ricevere stipendio e con la paura che la Caritas dovesse chiudere i battenti.

Il sindaco di Jandira e la segreteria comunale sono state tempestate da una valanga di proteste da parte dei genitori dei bambini, famigliari, amici e sostenitori vari anche tramite Internet; tanto che i consiglieri comunali hanno indetto una riunione speciale dichiarandosi tutti a favore della Caritas.

Se prima la Caritas era considerata un problema del “prete”, ora finalmente hanno capito che la Caritas è di Jandira, è una struttura che a Jandira da trent’anni accoglie un migliaio di bambini in età scolare e gli adolescenti con corsi di formazione professionale; questi bambini hanno alle spalle genitori, fratelli, sorelle e parenti, amici… La Caritas è una bella fetta di Jandira e non la si può far sparire con un colpo di spugna per l’interesse di parte di singoli politici. Grazie a Dio ora le cose sono tornate alla normalità. Gli asili sono tornati ad aprire, i bambini sono accolti… sono a scuola, giocano, mangiano e a volontà e le maestre hanno già ricevuto il loro stipendio.

Quindi la Pasqua che si avvicina ha tutta l’aria di una vita nuova, una nuova speranza appunto.

Anche per me questa Pasqua ha un sapore di vita nuova e la novità questa volta è il mio rientro definitivo in Italia.

Dopo quarant’anni di presenza missionaria in Brasile (due anni in Bahia, nove anni in Acre e “grossomodo” ventinove a Jandira)

Inoltre quest’anno compio anche cinquant’anni di sacerdozio… Quanti “traguardi”!

Tanti i motivi a favore della mia partenza tra cui l’età, la salute, tanti preti nuovi che si formano tutti gli anni qui in Brasile… (graças a Deus) così come tanti altri a favore della mia permanenza qui in Brasile… alla fine sono arrivato a decidere di tornare nella mia chiesa di origine, Reggio Emilia, dove vivere e donarmi in questa ultima tappa della mia vita… per arrivare finalmente alla mia Pasqua definitiva (Pur senza fretta!).

Parto quindi con il cuore spezzato ma con spirito sereno e contento, pieno di gratitudine a Dio e a questo popolo brasiliano, a questa chiesa che mi ha dato molto; non so cosa io sia riuscito a dare, ma so di aver ricevuto molto… grazie Brasile.

Il 20 Aprile arriverò in Italia e cercherò di rivedervi tutti…… ma non fatemi parlare del Brasile…, perché poi non la finisco più!!!

Arrivederci ate logo! Buona Pasqua

Abraços!

Vostro amico e fratello

padre Gianchi