Missione: percorrere le vie degli uomini con lo sguardo di Dio
Dal Vangelo di Luca 10, 25-37
Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai».
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderòal mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».
Val di Susa, agosto 2021
Monti imponenti, colori caldi, strade percorse da turisti vestiti da trekking o in sella ad una Mountain bike.
Le stesse strade solcate dagli invisibili: Uomini, donne, bambini, di varia provenienza, per lo più medio-orientale.
In viaggio da mesi, spesso anni, quella che conosciamo come Rotta Balcanica.
Tutto ciò che hanno lo portano con sé…e spesso sulle spalle non hanno lo zaino. Quello che li mette in movimento non può che essere una speranza che nei loro Paesi non vedono. Sono disposti a giocarsi tutto.
Poi ci sono io, quell’individuo mezzo morto, seduto al lato della strada.
E tu, Abdel, Khaled, Adham…il mio buon Samaritano, che facendoti prossimo mi desti dall’anestesia dell’indifferenza che abita la società di cui faccio parte.
A Oulx, c’è il “Rifugio fraternità Massi”, insieme ad altri volontari e agli Operatori, apriamo le porte di questa locanda e ho il privilegio di fasciare le ferite dei tuoi piedi martoriati dal tanto camminare. Qui puoi mangiare, riposarti, trovare compagnia e domani ripartire.
E così, tutti pellegrini e tutti Samaritani, gustiamo già oggi, sulle strade della Val di Susa e del mondo, quel sapore di eterno che deriva dal vivere da prossimi.
Giada