Lettera da don Luigi Gibellini ottobre 2024

 

Salvador, 26 setembro 24 – Cosme e DamiĆ£o

Carissimi tutti,

vi scrivo di Salvador, dove ho appena terminato 3 giorni di formazione permanente con il clero di 3 diocesi sulla ā€œSindrome di Burnoutā€, cioĆØ lo svuotamento fisico mentale nella vita presbiterale; legato anche alla fragilitĆ  e al sovraccarico di lavoro dei sacerdoti (qualcuno dirĆ :ā€œma dovĆ© il sovraccarico!!!!) proposto da un sacerdote/Psicologo, della Diocese de CuiabĆ  (Mato Grosso) padre Rosimar JosĆ© de Lima Dias. Ho gustato questo momento per la chiarezza e la semplicitĆ  dell’esposizione e dei vari fattori che portano alla depressione e in alcuni casi anche al suicidio; ĆØ stato bello anche l’incontro con i sacerdoti di altre 3 diocesi vicine a quella di Ruy Barbosa, cioĆØ Bomfim e di Paulo Alfonso. Mi ha anche impressionato il fatto che in alcuni momenti ci siamo divisi per fascia di etĆ , e io ero, insieme ad un altro prete e i due vescovi (di Bomfim e Ruy Barbosa) tra i più vecchi anche di anni di sacerdozio…questo ĆØ bello perchĆ© vuol dire che il clero diocesano ĆØ giovane, ma dall’altra parte che io comincio ad essere tra i sacerdoti anziani.

Si ĆØ parlato molto della pastorale presbiterale, dell’importanza della formazione in seminario, della necessitĆ  di non avere paura di ammettere le proprie fragilitĆ , ma il coraggio di parlarne e di farsi aiutare; del non rischiare di isolarsi o di pensare che gli altri sono il problema, del non avere l’idea che siamo noi a risolvere e salvare tutto e tutti, ma scoprire la necessitĆ  di darsi dei tempi, organizzare le giornate, non improvvisare, e soprattutto:

  • Conoscere sĆ© stesso: conoscere chi sono, vedere quali sono i miei valori e conoscere cosa mi muove in relazione agli altri
  • Accettare sĆ© stesso: conoscere i propri difetti, valorizza le tue caratteristiche; praticare l’accettazione di sĆ©
  • Superare sĆ© stesso: sfidare sĆ© stessi per crescere e raggiungere la statura di Cristo; non accontentarsi; superare i tuoi limiti.

I propositi che si sono fatti a livello delle varie diocesi sono stati decisamente positivi e fruttuosi, vedremo nel tempo come si potranno realizzare; intanto ci si ĆØ proposti di continuare ad avere dei momenti in comune per affrontare queste cose che sono ben presenti nella vita del clero.

Nella vita di casa abbiamo avuto in questi ultimi tempi varie malattie che hanno accompagnato il cammino della casa; Thaise internata per un tempo in Lauro de Freita e Marines che ĆØ appena rientrata sempre dall’ospedale Metropolitano di Lauro di Freita; tutto questo ha scombussolato la regolaritĆ  della vita di Casa, ma il Signore ĆØ grande e ci stupisce sempre, perchĆ© ha sempre inviato persone che ci hanno aiutato e accompagnato, come la presenza dei Novizi Gesuiti che stanno passando il mese di settembre in casa. Una bella presenza e anche un bel momento dove condividere la vita e i vari cammini formativi.

 Abbiamo anche fatto il secondo incontro formativo per le persone che vogliono conoscere e vedere al Casa e come tema di questa volta abbiamo presentato la Casa come ā€œluogo di relazioniā€ interne ed esterne, con gli ospiti e con le differenti vocazioni che si intrecciano nella vita di casa e con la parrocchia, la diocesi…Non eravamo in molti, ma chi c’era ha partecipato bene ed ĆØ stato proprio un bel momento di condivisione.

Ci siamo anche incontrati come italiani di Casa in casa di Maria, e ci siamo un poco raccontati come ognuno di noi sta, nella vita concreta di ogni giorno e nelle attivitĆ  che ognuno porta avanti, sia nei progetti sociali come ā€œCafunĆ©ā€, APAE, per Maria o nelle attivitĆ  pastorali o ancora come si sta vivendo in Casa.

 A livello pastorale, in modo particolare in Macajuba, sto adottando insieme con il diacono, una forma di visita nelle comunitĆ  della zona rurale, che sono 20, passando alcuni giorni residenziali nella comunitĆ , visitando le famiglie e in modo particolare le persone anziane e ammalate; e alla sera momenti formativi e celebrazioni con la gente. Credo che in questo momento storico, questo può essere un modo di essere presenti e di vivere quella prossimitĆ  che tanto spesso ci dice papa Francesco; ĆØ nell’ottica di una chiesa in uscita e che ha voglia di entrare in contatto con la gente e con le situazioni concrete delle comunitĆ . Il rischio di concentrare tutto nella chiesa principale ĆØ molto alto, e quello di abbandonare le comunitĆ  della campagna ĆØ una realtĆ  che infelicemente sta in parte giĆ  succedendo. Il contatto con le persone, credo che sia quello che ci salva dal verticismo e dal clericalismo, e può diventare il modo di porsi dentro una chiesa che sta cambiando, o meglio, ĆØ giĆ  cambiata, ma che ha bisogno di piccoli segni che ricordano l’essere chiesa a servizio e non chiesa di potere.

L’ultima esperienza di visita ĆØ stata nel povoado de Nova Cruz, di circa 4.000 abitanti, in preparazione alla festa del Patrono San Miguel Arcajo, dove con le persone della comunitĆ  e con l’aiuto di altre persone che sono di comunitĆ  vicine, abbiamo visitato in 3 giorni tutte le famiglie; l’ascolto ĆØ stato il filo conduttore della visita, il dare tempo ad ascoltare la vita della gente, le gioie, le fatiche, le sfide, le angosce, le sofferenze, hanno illuminato queste giornate; mi ricordo che siamo entrati in una casa dove due fratelli, semi paralizzati, ci hanno accolti. Casa molto povera, entrambi incapaci di muoversi bene, ma molto accoglienti, ringraziando della visita e ricordandoci di tornare e non dimenticarli; storie di donne/mamme con mariti che bevono e sono violenti, situazioni di abuso, ma anche, grazie a Dio, famiglie belle, con molti figli e di fede.

Ascoltare ĆØ un arte che dobbiamo sempre più acquisire, sapendo che dobbiamo avere l’umiltĆ  di stare un poco in silenzio di fronte a tanti drammi.

E’ anche tempo di Politica Municipale, per tanti aspetti anche nelle comunitĆ  si rischia la paralizzazione, tutto ĆØ incentrato sul candidato, sul vereador, su come andranno le cose per potere sperare in un lavoro, in un aiuto per riformare la casa, per avere un contributo momentaneo che può servire per la propria famiglia; il giorno dell’elezioni, domenica 6 ottobre, si fermano tutte le attivitĆ  parrocchiali, si celebra il sabato, perchĆ© la gente ĆØ troppo occupata nelle elezioni. Purtroppo non si ĆØ fatto niente a livello di coscienza politica; la CNBB (Conferencia Nacional Bispos do Brasil) ha prodotto un poco di materiale ma qui in Diocesi mi sembra che nessuna abbia fatto qualcosa per sensibilizzare o promuovere dibattiti e riflessioni.

La parrocchia di Ruy Barbosa sta affrontando anche alcune opere importanti, come la riforma della Cattedrale e la costruzione della nuova Curia Diocesana, che occupano un grande sforzo, sia a livello economico che di energie umane, in modo particolare del parroco pe. Erivaldo. La nuova parrocchia di ā€˜S. Giuseppe operaio’ e Nossa Senhora Aparecida, ĆØ in fase di cambiamenti, l’attuale parroco pe. Islan, lascierĆ  la parrocchia alla fine dell’anno per potere fare una esperienza missionaria in ParĆ , area Amazzonica, e quindi si sta vedendo come sostituirlo; per ultimo, ma non per minore importanza, in dicembre ĆØ stata confermata l’ordinazione a Diacono Permanente di Gianluca Guidetti, in Miguel Calmon, sua attuale parrocchia, ma poi si sposterĆ  in Ruy Barbosa e comincerĆ  il cammino di servizio diaconale qui in CittĆ . Ringraziamo Dio per questo bel dono e per il cammino di Gianluca in questa chiesa.

Il mese di settembre ĆØ il mese della Bibbia, e quest’anno la chiesa brasiliana ha scelto come testo base il Libro del Profeta Ezechiele; ĆØ bello vedere come nelle comunitĆ  ci si muove per fare momenti di lettura orante, nelle case, nelle piazze, nelle cappelle per evidenziare quanto la Parola di Dio deve illuminare la vita delle persone e delle comunitĆ .

Don Luigi Gibellini

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