Accolti dall’Albania
Ad 1 mese e 9 giorni dalla nostra partenza, condividiamo con voi una piccola testimonianza di quello che abbiamo vissuto sino ad ora qui in Albania.
La nostra prima impressione in questa terra è stata molto positiva.
Abbiamo trovato usi e costumi completamente diversi da quelli a cui eravamo abituati in Italia.
Sono poche le donne cristiane che ancora mantengono il costume tipico ed è affascinante vedere nel velo che indossano i 500 anni di dominazione ottomana, musulmana. Anche gli usi sono differenti dai nostri, ancora oggi si possono incontrare per strada dai carretti trainati da asini e cavalli, ai pastori con le pecore e capre sino alle vacche portate al guinzaglio.
Il paesaggio che abbiamo trovato è molto particolare. Prevalentemente montuoso e brullo, conserva un’ampia quantità d’acqua distribuita in grandi laghi, uno di questi, quello di Scutari, il più grande qui in Albania.
Un aspetto considerato sacro è l’accoglienza. Anche le famiglie più in difficoltà all’arrivo di un ospite offrono tutto quello che hanno. Siamo stati così accolti in un clima di attesa e gioia, ci siamo sentiti parte di una famiglia da subito e partecipi alla vita della comunità.
È una missione tutta nuova questa, spostatasi dal villaggio ormai disabitato di Gomsiqe al cuore della sede della nostra diocesi, Vau-Dejës, a stretto contatto con la realtà parrocchiale della Casa della Carità e dell’organizzazione pastorale.
La nostra giornata comincia alle 6:30 con le Lodi in Casa della Carità. Dopo aver preparato le colazioni per gli ospiti, partecipiamo alla Messa delle 8.00 in Casa solitamente celebrata dal Vescovo mons. Simon. Dal lunedì al venerdì la mattina dalle 10, per circa 1h30, a Scutari frequentiamo un corso di lingua albanese a casa di un’insegnante. Il pomeriggio partecipiamo alle attività di catechismo e oratorio, gestite dalle Suore Dorotee della parrocchia. Da poco, su richiesta della comunità, abbiamo dato inizio ad un corso di chitarra e ad uno di lingua italiana; la partecipazione dei ragazzi è molto attiva ed è molto apprezzata questa iniziativa. Infine la giornata si conclude la sera col servizio in Casa della Carità e la preghiera.
Per la fine del mese missionario straordinario di ottobre, indetto da Papa Francesco, insieme a tutte le diocesi d’Albania, il 26 ottobre, ci siamo recati a Valona per celebrarne la chiusura.
In occasione della giornata di commemorazione dei defunti del 2 novembre, abbiamo accolto da Reggio nell’Emilia il sacerdote Don Emanuele Sica che, accompagnato dal giovane universitario Mattia Capotorto, ha celebrato nei villaggi delle montagne della nostra diocesi di Sapa. Approfittando della loro presenza abbiamo incontrato, accompagnati da mons. Simon, Suor Maria Kaleta, una vera martire vivente, in quanto è una dei pochi religiosi sopravvissuti alla repressione del regime comunista di Enver Hoxha. Durante gli anni del regime, nonostante la dichiarazione atea dello Stato albanese che vietò qualsiasi forma di culto, Suor Maria in segreto ha continuato a testimoniare la fede sostenendo la propria comunità e battezzando i suoi bambini. In ricordo dei martiri cristiani vittima del regime in questi giorni abbiamo visitato l’ex carcere, ora museo testimone del genocidio e partecipato il 5 novembre alla messa in memoria dei martiri nella chiesa a loro dedicata di Blinisht.
Ringraziamo tutti coloro che lavorano per noi e che ci sostengono con piccoli gesti e con la preghiera.
Un abbraccio,
Paolo Garimberti e Alessandro Nocera.
Ecco alcune foto nella galleria fotografica