La Casa de Espera
Chiara Picelli, ex volontaria in Madagascar con RTM, scrive dalla sua nuova sede in Angola, dove si trova con una missione del CUAMM “Medici con l’Africa”.
Chiulo, settembre 2017
Ciao amici,
come vi avevo promesso eccomi qui a provare a scrivervi qualche prima impressione su questo nuovo paese che da due mesi mi ospita.
Mi trovo nel sud dell’Angola in un paesino in mezzo al mato… come tradurvi cos’è il mato? Diciamo una zona dove ci sono alberi non troppo grandi e non troppo alti.. e niente di più!
Il paesino in cui sono si chiama Chiulo (si pronuncia”sciulo”) ed è nato intorno all’ospedale della missione cattolica.
Ci troviamo a lato di una strada nazionale che da più a nord scende fino al confine con la Namibia che è a circa 200 km da qui, servono quindi 2 orette di macchia ora. Ma fino a una anno e mezzo fa ne sarebbero servite almeno 5 siccome non tutta la strada fino qui era asfaltata.
Quando arrivi a Chiulo e svolti subito a destra ti trovi davanti la vecchia pista di atterraggio dei piccoli aerei della missione che finisce dritta contro la chiesetta a qualche km si distanza. Lungo questa strada ci sono alcune case, principalmente di persone che lavorano in ospedale, due scuole e poi in fondo verso la chiesa a destra l’ospedale e a sinistra le nostre casette e l’ufficio dove io lavoro.
L’ong con cui lavoro si chiama Medici con l’Africa CUAMM ed è presente in Angola dal 1997 anche se qui a Chuilo da un po’ meno, e si occupa principalmente di migliorare la salute materno-infantile.
I miei colleghi italiani sono tutti medici e lavorano in ospedale: Marco è il nostro responsabile qui e lavora con la direzione dell’ospedale, Mimmo è il pediatra e con lui lavorano anche due specializzande di pediatria Maria Elena (in partenza dopo 6 mesi passati qui) e Cinzia (arrivata poco dopo di me). Al momento ci sono anche Rosita e Sara, studentesse di ostetricia che restano solo 3 settimane.
Tra i colleghi angolani ci sono un’infermiera e una levatrice tradizionale che da qualche anno lavorano con noi e si occupano della Casa de espera (casa d’attesa).
Questa casa, nata con un progetto del Cuamm, sorge a lato dell’ospedale ed è un luogo dove le donne nell’ultimo mese di gravidanza possono venire in attesa di partorire. I villaggi intorno sono molto distanti e con la sensibilizzazione al parto in ospedale si prevengono molte morti dovute a complicazioni nel parto.
Negli ultimi mesi le donne che vengono alla casa de espera sono aumentate notevolmente, in media sono 130-150 al mese. Siccome la casa ormai è troppo piccola per accogliere tutte queste donne, intorno ci sono state messe delle tende a igloo colorate.
L’infermiera e la levatrice si occupano di accoglierle, spiegare le regole e danno poi un piccolo kit alimentare (dura solo qualche giorno, ma è comunque un auto). Ogni giorno poi fanno degli incontri di sensibilizzazione/informazione su vari temi con le gravide della casa.
La vita qui è molto tranquilla non c’è niente per distrarsi un po’, né un ristorantino, né un baretto, e quindi ci pensiamo noi: qualche sera ci troviamo per guardare un film insieme e di solito il sabato sera facciamo la pizza.
Anche fare la spesa non è facile al mercato qui (a 4 km da casa nostra) trovi solo un po’ di verdura, riso, pasta, olio di semi, sale,zucchero, niente frutta, e pesce secco. I primi negozietti sono alla cittadina a 30 km da qui mentre il supermercato un pò più grande e fornito (ma dipende, tipo è da alcune settimane che non si trova formaggio di nessun tipo, e i salumi? Questi sconosciuti..) sta a circa 150 km, non proprio dietro l’angolo insomma!
Ah sì, non ve l’ho detto ma qui a Chiulo non abbiamo la corrente elettrica: la luce arriva da alcuni generatori. Anche l’ospedale funziona con i generatori e due volte a settimana una nostra macchina va dal benzinaio a 30 km per fare le scorte di diesel e benzina per i generatori dell’ospedale, di cui anche noi beneficiamo.
Gli orari in cui i generatori dell’ospedale stanno accesi sono dalle 9.30 alle 14.30 e poi dalle 18 alle 23 durante la settimana, mentre sabato e domenica solo la sera. Generalmente noi accendiamo un po’ il nostro generatore la mattina nei fine settimana per eventuali lavatrici, per i frigoriferi, telefoni e computer.
Anche l’acqua corrente in casa ci arriva dal fiume tramite un sistema di generatori, pompe e cisterne di acqua. E per bere e cucinare l’acqua va sempre bollita e filtrata.
Il mio ufficio amministrativo, che si trova nello stesso cortile delle nostre case, è in un container quindi generalmente il pomeriggio, ora che fa caldo, lavoro in casa perché è impossibile starci per il caldo che fa.
In questi ultimi giorni si sente bene la differenza di clima, soprattutto la sera che non fa più fresco come prima: il caldo è arrivato e di giorno si arriva ai 37-38 gradi.
Godetevi l’autunno anche per me!
Um abraço
Chiara