E’ davvero resuscitato

 

La Pasqua è arrivata, ora posso testimoniare la resurrezione di Gesù anche qui, nel Sud Kivu pieno di problemi e tragedie di ogni genere ma anche colmo di fede in Dio e nella provvidenza.

E’ una grande grazia essere qui, poter condividere con la mia nuova parrocchia.

Durante la Quaresima tutta la liturgia cambia. Non si balla, si suona poco e a volume basso, si cantano melodie dolci e a volte tristi. Si nota molto, in Africa, tutto questo, perché la liturgia solitamente è molto vivace ai nostri occhi. Si prega con raccoglimento (in chiesa vige il silenzio totale, anche prima dell’inizio della liturgia e al suo termine) e/ma nei momenti di preghiera dell’assemblea, durante i tempi di festa o ordinario, tutti pregano ad alta voce, spesso cantando, a volte danzando. Alcune bimbe danzano intorno all’altare. Si prega con tutto il corpo, non solo con la mente e il cuore. Come gli ebrei al tempo di Davide, che cantava e danzava i Salmi.

I venerdì in ogni parrocchia si celebra la Via Crucis, molto partecipata. Anche noi ad Ekabana abbiamo pregato la Via Crucis animata da noi stessi. Il nostro creativo, Ghislain, ha anche installato una via Crucis di legno e foglie di banano nel salone della biblioteca, ben visibile a tutti.

                                                Congo Gesù viene inchiodato alla croce                                               Congo Gesù incontra sua madre

Durante la Settimana Santa l’atmosfera di attesa è palpabile nell’aria, un’atmosfera del tutto spirituale (nessuno si può permettere economicamente di andare in vacanza e le scuole non hanno concesso giorni di pausa perché devono recuperare i giorni persi nelle chiusure Covid).

Il Triduo si celebra nel pomeriggio. Alla sera c’è il coprifuoco dalle 21,30 per il Covid e perché non è prudente uscire con il buio a causa dell’insicurezza generale nella notte.

Noi, le abitanti della casa e le bimbe di Ek’Abana, partecipiamo al rito nel Centro di studi ecclesiali Bandari, sulla collina, poco distante da noi. La cappella è ottogonale, piccola e funzionale.

Ciascuno partecipa in modo palpabile. Ogni giorno una corale diversa cura i canti. Nella veglia pasquale il sacerdote ci esorta alla gioia in modo deciso, simpatico, ripetitivo. Una grande pace scende in me. Non so se si tratti dei bambini che stanno tendenzialmente fermi al loro posto in silenzio per le 3 o 4 ore della celebrazione e che partecipano cantando alla preghiera (qualcuna danza). O se dipenda dalla gioia che si percepisce nei canti. O più semplicemente dal Risorto che si rende presente. Una Pasqua davvero speciale.

                                                 Congo la corale del Giovedì Santo                                              Congo foto festa 1

Domenica è festa con amici e vicini di casa, aspettiamo una trentina di persone per pranzare ma arrivano pian piano anche altri. Si può sempre andare a trovare un amico, non c’è bisogno di essere invitati.  Semplicemente si divide quel che resta del pranzo ed ognuno riceve qualcosa, oltre alla gioia di ballare e cantare insieme nel pomeriggio. Tutti partono felici, diverse donne contribuiscono a lavare i piatti e sistemare la cucina. Scende la sera ma la mia gioia resta, persistente.

Buon tempo pasquale a tutti.

Donata Frigerio