Grazie Enzo!

 

È rientrato da Utinga, diocesi di Ruy Barbosa, Bahia, Brasile, per un temporaneo periodo di riposo Enzo Bertani, classe 1948, nativo di Fellegara di Scandiano e successivamente abitante a Salvaterra dal 1958 fino alla sua partenza per il Brasile, avvenuta nel 1999.

Ha conosciuto il Brasile durante i mesi estivi di ferie, quando andava a trovare l’amico don Vittorio Trevisi accompagnando Don Amedeo Vacondio nella visita ai missionari. Ma, una volta in pensione e libero da impegni, Enzo è partito come laico missionario per i luoghi dove nel frattempo erano missionari don Gabriele Carlotti e don Fernando Imovilli insediandosi proprio nella stessa parrocchia ad Utinga.

Si è sposato nel 2000 con Miralva, una signora del posto. Attualmente ha tre figli: Sabrina di 28 anni (che lo accompagna in questo viaggio in Italia), Matteo di 24 anni e Flavio di 22 anni.

Aiutato da don Gabrele Carlotti hanno fondato il progetto per giovani ed adolescenti che necessitavano di aiuti alimentari e formazione sociale ma soprattutto un luogo sicuro dove poter trascorrer le ore libera dopo la scuola. Così il 4 gennaio del 2000, abbiamo iniziato nel salone della Parrocchia. Le difficoltà e le sfide non sono mancate perché mentre il Progetto faceva una proposta educativa in casa, cioè in famiglia, la realtà era molto diversa.

Il primo giorno, con i pochi bambini presenti circa una quindicina si è pensato ad alcuni nomi per il progetto nascente. Le proposte non mancavano… Progetto Speranza, Speranza del domani, Ragazzi felici etc.; ma quando chiedemmo ai ragazzi quale nome volessero indicare, risposero: NÃO SEI (NON LO SO) allora pensammo di chiamarlo “NÃO SEI” ma don Carlotti disse: <<NÃO SEI non ha molto significato, forse se, aggiungessimo MAS QUERO (MA DESIDERO SAPERE) perché cosi sarebbe sinonimo di desiderio, volere>> e così fu scelto il nome: PROGETTO NÃO SEI MAS QUERO (Non so ma desidero sapere).

Questa iniziativa che all’inizio si svolgeva nel salone parrocchiale e accoglieva i ragazzi offriva anche colazione o merenda e impegnando i ragazzi che aumentavano di anno in anno in laboratori di manualità: pittura, riciclaggio della carta e falegnameria. Si terminava con il pranzo quando poi i ragazzi andavano a scuola. E così si è continuato perfezionando sempre le attività. Oggi si sono aggiunti altri laboratori come la scuola di chitarra, pianoforte e flauto, nonché una scuola di teatro e di canto con una piccola corale.

Attualmente tutte queste attività iniziano alle 13.00 e finiscono con la merenda delle 17.00.

All’inizio il progetto ha accolto una quindicina di ragazzi di età media compresa tra 8 e 14 anni. Adesso i ragazzi sono un’ottantina, con punte in alcuni anni anche di 120 presenze. Il Progetto per chi lo frequenta ha la durata di un anno scolastico; ogni ragazzo termina quando ha completato gli studi primari e deve cercarsi un lavoro.

Col tempo si è costituita un’associazione riconosciuta dallo stato che ha coinvolto anche la società civile con vari responsabili e un Consiglio di Direzione e del minore. Finora si è sempre riusciti ad assicurare la totale gratuità per chi lo frequenta grazie all’aiuto di donazioni pubbliche e private dall’Italia e dal Brasile. Il Centro Missionario di Reggio Emilia ha sempre appoggiato l’iniziativa fin dal suo nascere.

Attualmente le attività si svolgono nei locali parrocchiale concessi in comodato all’associazione. Vi lavorano 3 educatori e una cuoca che provvede alla merenda che è stipendiata dal Comune di Utinga. Gli educatori sono persone impegnate nel servizio alla comunità di Utinga tra di loro lavora anche un ex alunno che adesso insegna nel laboratorio di falegnameria.

Nel progetto possono essere accolti tutti, bambini ed adolescenti senza nessuna discriminazioni: questa precisazione è necessaria in quanto ad Utinga sono presenti numerosissime Chiese evangeliche che agiscono spesso in contrasto con la Chiesa cattolica. La filosofia che sta alla base dell’attività pedagogica del Progetto è quella dei tre pilastri: Rispetto, Amicizia e Condivisione: cioè cercare di aiutare gli altri ragazzi durante la vita in comune.

Enzo si dice soddisfatto delle opere che è riuscito a seminare: il suo lavoro è e rimane volontario sia nel Progetto che in altre attività che lo coinvolgono come il catechismo in parrocchia e come presidente del Consiglio del Comune per la merenda scolare.

In occasione del suo rientro la Cooperativa Sportiva di Salvaterra ha organizzato una cena di beneficienza per il progetto Nao Sei mas quero dove Enzo è impegnato. Il ricavato della serata di 3.500 Euro è stato donato direttamente nelle mani di Enzo che trattenendo l’emozione ha ringraziato le oltre 300 persone che hanno partecipato.

In seguito il 5 giugno 2023, Enzo Bertani, insieme alla figlia Sabrina e don Marco Ferrari nuovo direttore del Centro Missionario Diocesano, sono stati ricevuti dal Consiglio Comunale di Casalgrande. L’intervento di Enzo è stato apprezzato dal Sindaco e da tutti i consiglieri che hanno ammirato l’impegno e la dedizione di Enzo. Il Comune di Casalgrande che da anni sostiene il progetto ha confermato e rinnovato l’impegno a favore dei bambini di Utinga che partecipano al progetto.

Anche in questa occasione Enzo ha ringraziato tutti per la disponibilità e la generosità di tutti i consiglieri donando un oggetto realizzato dai bambini.

Anche noi del Centro Missionario desideriamo ringraziare Enzo per la dedizione e l’entusiasmo che ha sempre dimostrato verso il Brasile, dove a suo dire si è sentito ringiovanire grazie alla costante presenza e vicinanza con i “suoi” ragazzi.

Andrea Bonati