Albania 2022 – Qualcosa di grande
Non sapevo bene che cosa aspettarmi, ma volevo partire vivendola come un’opportunità che mi è stata donata. Per un qualche motivo ero io ad andare, e non me lo sarei mai immaginata. Sono partita con un bisogno, il bisogno di fare qualcosa che mi rendesse felice, che mi desse la possibilità di avere tempo per donare il mio tempo. Ed è stato proprio così. L’esperienza di Missione in Albania mi ha permesso di creare uno spazio nel quale cominciare a far crescere qualcosa dentro di me. È stato un viaggio alla scoperta di un luogo che non conoscevo bene, e alla scoperta di persone che ci hanno dimostrato un’accoglienza così grande che non avevo mai visto prima. Ogni momento è stato intenso e carico di emozioni sempre nuove, che mi hanno davvero fatto assaporare la vita.
Abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone e visitare tanti luoghi dove erano, o sono tuttora, presenti missionari che hanno dedicato e continuano a dedicare la propria vita a cercare di migliorare quella delle persone nel Nord dell’Albania. Tra questi luoghi Gomsiqe, visitata e vissuta per molti anni dai missionari anche dopo la caduta del regime, o Scutari dove abbiamo incontrato le suore Stimmatine e ascoltato la testimonianza della suora che ha vissuto insieme a Maria Tuci, martire morta per difendere la Fede. Abbiamo ascoltato le parole di coloro che hanno deciso di vivere in questo paese cercando di migliorare la qualità della vita soprattutto delle donne, dei disabili e dei giovani, che oggi sempre di più tendono ad andarsene da questo Paese, come Laura della Papa Giovanni XXIII, i ragazzi di RTM, tutti i volontari della Caritas di Vau-Dejes. Siamo stati accolti a braccia aperte dalle suore della Casa della Carità che ci ha ospitato, dai ragazzi che vivono lì, dalla cuoca Lisa, da don Mark e da tutti gli educatori e i bambini del campo estivo. Siamo, infine, andati a visitare le famiglie dei paesini vicini a Vau-Dejes ed è stata per me la mattinata più intensa. Vedere la povertà di certe famiglie, che vivono nella miseria, mi ha davvero commossa. Ma ciò che mi ha commosso ancora di più è vedere il sorriso sui loro volti, il completo affidarsi a Dio. Porto nel cuore tutta la forza e il coraggio di quei sorrisi incontrati e donati nonostante le più grandi difficoltà. Ero partita con un mio bisogno, e alla fine mi sono resa conto che è stato un continuo mettermi in ascolto dei bisogni dell’Altro.
Qual è stata, quindi, l’essenza della nostra Missione? Dove l’abbiamo trovata? Penso di averla vista in tante cose diverse: nell’accoglienza alla Casa di Carità al nostro arrivo nonostante fossero le quattro di notte, nelle suore e nei ragazzi che vivono lì, nella disponibilità del prete di Koman che vede arrivare venti persone nella sua parrocchia senza preavviso e ci offre cibo e Raki, nella cuoca Lisa che si è presa cura di noi ogni giorno sopportando il nostro perenne ritardo, in don Marco che ci ha accompagnato e ha vissuto con noi tutto questo e in don Mark che ha dimostrato ogni istante la sua presenza in mezzo ai ragazzi. L’ho vista nei paesaggi meravigliosi, nel gruppo di educatori che si è formato, nelle 23 ore di viaggio ed infine nel mio lasciarmi andare ed affidarmi.Per concludere, qui di seguito vorrei scrivere alcune delle parole che secondo me hanno maggiormente caratterizzato la nostra esperienza, che ci hanno guidato e che abbiamo scoperto e riscoperto ogni giorno… Affidarsi, rallentare, donare, condividere, sguardo, sorriso, partire, tempo, lasciare andare, non programmare tutto, stare, spazio, relazione, accoglienza, paura, mettersi in gioco, dialogo, testimonianza, Fede, Dio.
Vorrei, infine, ringraziare di cuore tutte le persone che hanno vissuto questa esperienza insieme a me, perché mai avrei pensato di trovarmi così bene. Porterò con me ogni cosa detta in quel finale, profondo ed emozionante momento di condivisione.
Spero che questo sia l’inizio di qualcosa di grande.
Elena – Campo missionario Albania 29 luglio – 6 agosto 2022